Post by Elio Fabri''Tensione'' e' spesso (o spessissimo) associato ad una presupposta
energia potenziale, il che nel nostro caso va bene.
A me invece non va bene: ora cerchero' di spiegare perche'.
Non ho ben capito cosa non va bene: il fatto che il termine
''tensione'' sia (spesso) associato a situazioni dove e' presente
en. potenziale, oppure il 'trasporto' di tale affermazione
all'esempio che facevo sotto, oppure entrambe.
Post by Elio FabriConsideriamo l'es. classico della molecola di etano H3C-CH3 e
consideriamo una rotazione relativa, attorno alla retta contenente i 2
C, il fatto che ciascun C porta tre H (angoli prossimi a quello
tetraedrico) puo' far raggiungere due situazione estreme (con tutte
quelle intermedie,ovviam.) che sono quella eclissata, ad energia
massima, e quella sfalsata, ad energia minima.
Quindi per tale rotazione si profila una barriera di en. potenziale.
OK. Pensa, fin qui ci arrivavo anch'io :-)
Mi fa piacere :-)
Post by Elio FabriMa appunto, stai solo dicendo che l'energia potenziale dipende dalla
deformazione della molecola rispetto alla posizione di equilibrio
stabile.
D'accordo, pero', lasciando stare quell'esempio e mettendoci
in ambito di meccanica macroscopica, il termine ''deformazione''
mi appare troppo vago:
1- ''deformazione'' imho rischia di essere (troppo) generico,
dato che comprende quella 'elastica', completamente
reversibile, temporanea, non escludendo oscillaz. periodiche,
e quella 'anelastica', irreversibile, con tutte le situazioni
intermedie.
2- Mentre la deformaz. elastica implica en. potenziale che
si annulla solo nella posizione o conformazione piu' stabile
(la barriera, intesa come un max 'relativo' tra due min, puo'
esistere o meno, dipende dallo specifico sistema in esame),
la deformaz. anelastica imho no, c'e' un input di energia
che dura per il tempo necessario (che, eventualmente
potremmo decidere noi) a far passare il sistema da una
forma all'altra, sto pensando al piegare un tondino di ferro,
quello per cemento armato, tanto per fissare le idee.
Le giustificazioni fisiche che ho dato sopra (se ci sono
errori o inesattezze, prego farmele notare) servono a dire
che occorre imho un'altro termine, almeno per ''deformaz.
elastica''. A parte il caso generale, notiamo che qui abbiamo
a che fare con una sottoclasse (semantica) di deformazione,
cioe' una torsione, la quale e' elastica, amette una energia
potenziale che varia al variare dell'angolo di torsione.
Post by Elio FabriMolto piu' semplicemente, e senza scomodare la chimica, potresti dire
la stessa cosa per una volgare molla...
Se una molla a elica viene allungata o compressa, la sua energia
potenziale aumenta. Ed e' ovvio che per far questo devi applicare una
forza (e fare lavoro) e la molla e' "sotto sforzo".
OK, in altri termini, e' sede di energia potenziale dipendente
da una coordinata spaziale. Penso quindi che si possa dire
che essa e' in tensione.
In questo caso, si'; ma nel caso generale (vedi anche sopra),
la corrispondenza ''strained'' ----> ''deformata'' non tiene:
pensiamo alle forbici (idealizzando), per torsione relativa,
i. e. apertura o chiusura (meglio parziali) possiamo parlare
di deformazione che pero' non possiamo tradurre ''strain'',
perche' (come dici sotto), non c'e' ''stress''.
Post by Elio Fabristirata, compressa o altro.
In altre parole, la differenza tra "stress" e "strain" e' fra la causa
e l'effetto: uno "stress" causa uno "strain".
Acuta osservazione, complimenti!
Se permetti, direi che ''stress'' causa ''strain'' se il sistema,
una volta che sia stato sollecitato (dallo stress) tendesse
(il condizionale e' legato alla possibile presenza di vincoli)
a tornare alla conformazione iniziale.
Ciao
Patrizio