Post by Soviet_MarioPost by f***@gmail.comDomanda principale: posto che l'erba è composta al 80% di acqua e al
20% di fibra (correggetemi se sbaglio), se un ipotetico tagliaerba
tenesse in sospensione sotto la campana (mediante lame curvate ad hoc
per aspirare...) diciamo per 1 minuto l'erba prima che cada al suolo,
potrebbe succedere che l'erba si disidrati a causa di separazione
solido/liquido da centrifugazione (vedi
http://it.wikipedia.org/wiki/Centrifuga_(tecnologie_chimiche))?
mi ha incuriosito, ma il link è morto (la pagina non esiste) ...
non mi risulta
Centrifuga (tecnologie chimiche)
Da Wikipedia, l'enciclopedia che si autodefinisce libera.
Centrifuga, nell'uso industriale e di laboratorio, è una apparecchiatura
atta ad accelerare la separazione tra corpi aventi differente densità
mediante l'uso (normalmente esclusivo) della forza centrifuga (o, più
precisamente, dell'accelerazione centrifuga).
Indice
[nascondi]
1 Generalità
2 Classificazione
2.1 Centrifughe senza separazione
2.2 Centrifughe con separazione per sfioro
2.3 Centrifughe con separazione per filtrazione
Generalità [modifica]
È noto il fenomeno della sedimentazione di un corpo solido ad alta densità
miscelato ad un fluido a densità più bassa. Come fenomeno fisico, questo è
dovuto al principio di Archimede : dato che la massa del fluido spostato Ml
è minore di quella Ms del solido che lo sposta, ed ad ambedue è applicata
l'accelerazione di gravità g, avrò una forza risultante pari a (Ms - Ml) x
g applicata al solido; questa forza causa appunto il movimento di
sedimentazione. Se si considera poi la legge di Stokes sul moto dei solidi
in mezzi viscosi, si verifica che la velocità terminale di sedimentazione
della particella solida è proporzionale alla forza applicata, e quindi
all'accelerazione assicurata, nella sedimentazione ordinaria, dal campo
gravitazionale terrestre. Appare quindi naturale la ricerca di mezzi atti
ad aumentare il valore dell'accelerazione applicata alla sospensione
solido-liquido : il metodo più semplice è di sostituire (o integrare)
l'accelerazione di gravità con l'accelerazione centrifuga generata da un
moto circolare uniforme. Le centrifughe sfruttano questo fenomeno,
ottenendo accelerazioni pari o superiori a 10,000 m/s2 o, come spesso si
usa dire, a 1000 g, dove g indica l'accelerazione di gravità standard pari
a 9,81 m/s2. Questo ad esempio si ottiene, all'incirca, con un diametro
della traiettoria di 1 metro a 7.2 rad/s.
Solitamente si definisce torbida la sospensione alimentata; filtrato o acque
madri il liquido estratto, e solido tout court, o panello (una sola n) il
solido.
Classificazione [modifica]
Da quanto sopra detto si deduce che basta far ruotare velocemente attorno ad
un asse un recipiente apposito per ottenere una stratificazione, solido nel
punto più lontano dall'asse, liquido verso l'interno. Salvo casi speciali,
lo scopo della centrifugazione è però la separazione, totale o quasi, tra
solido e liquido : esiste quindi la necessità di estrarre separatamente la
fase solida dalla fase liquida. Una classificazione può quindi essere
stilata in base al tipo di funzionamento :
Centrifughe senza separazione
Centrifughe con separazione per sfioro
Centrifughe con separazione per filtrazione
Per ciascuno di questi modelli, esiste una miriade di tipi e di varianti. Di
seguito vengono descritti i tipi di uso più generale. Si tralasciano qui le
macchine destinate all'ultracentrifugazione, che è un processo unitario
diverso.
Centrifughe senza separazione [modifica]
Figura 1 : Centrifuga da laboratorio
Figura 1 : Centrifuga da laboratorio
Sono essenzialmente usate per accelerare la decantazione del solido, spesso
in condizioni controllate, senza voler ottenere necessariamente due
prodotti distinti. Ne sono un esempio le centrifughe usate nei laboratori
di biomedica (vedi figura 1), in cui la provetta viene disposta in un
apposito contenitore, e la frazione solida fatta decantare nella provetta
stessa. In condizioni standard di riempimento e accelerazione, viene poi
misurato il sedimento in percentuale del totale della miscela. Hanno
comunque scarso interesse industriale.
Centrifughe con separazione per sfioro [modifica]
Figura 2 : Schema di centrifuga decantatrice
Figura 2 : Schema di centrifuga decantatrice
Immagine:Decanter.png
In queste centrifughe, a funzionamento continuo, la decantazione avviene per
separazione delle zone di uscita del solido e del liquido. Nella figura 2 è
mostrato un modello di base, dove si vede l'ingresso 1 della torbida, lo
scarico 2 del solido, più pesante, e 3 del liquido, più leggero. Un
movimento separato degli alberi coassiali della coclea e del contenitore 5
crea una differenza di velocità angolare tra i due rotori; la coclea 4
porta quindi il solido in una zona, normalmente conica, non interessata dal
liquido, e verso le bocche di uscita 6, mentre il filtrato esche da uno
stramazzo 7. Una carrozzeria esterna 8 funge da contenimento dei prodotti.
Esistono numerose varianti di questo modello, ma che rispettano i principi
di base illustrati. Come si vede dalla figura 3, i diametri di queste
macchine sono relativamente limitati, e si ottengono quindi delle
accelerazioni relativamente basse (max. 1000 g).
Questo è probabilmente il tipo più comune di centrifuga industriale,
particolarmente adatto per grandi portate e per la separazione di solidi di
tipo amorfo e di piccola o media dimensione. Ha il vantaggio di essere
particolarmente compatto, e lo svantaggio di avere un'umidità residua
piuttosto alta (fino al 20 % di acque madri nel solido scaricato).
Si può ricondurre a questo schema (pur con costruzione molto diversa) anche
la "centrifuga a piatti", spesso usata per separare prodotti liquidi a
diverso peso specifico, quali il siero del latte dalla crema; si tratta di
norma di centrifughe con scarico continuo del filtrato, e discontinuo
automatico dei solidi.
Centrifughe con separazione per filtrazione [modifica]
Anche in queste macchine le zone di scarico del solido e del liquido vengono
separate; ma hanno la particolarità di essere dotate di un cestello,
permeabile al liquido ma non al solido; in pratica un filtro. Vi sono
diversi modelli, che differiscono tra di loro per il sistema di scarico del
solido :
Figura 4 : Centrifuga verticale a 3 colonne - per concessione Comi Condor
S.p.A
Figura 4 : Centrifuga verticale a 3 colonne - per concessione Comi Condor
S.p.A
Le cosiddette centrifughe verticali a 3 colonne (vedi figura 4) e derivate,
solitamente a funzionamento discontinuo, e così dette perché le parti
rotanti vengono di solito sospese su 3 colonne di appoggio : nel cestello è
appoggiato un filtro in tela (non visibile nella figura), detto sacco
filtrante; la torbida viene caricata in modo continuo o discontinuo e la
centrifuga viene azionata per il tempo desiderato; al termine
dell'operazione il sacco filtrante viene estratto ed il solido recuperato.
Molto usate nell'industria farmaceutica per la possibilità di funzionamento
in ambiente sterile, sono di costruzione semplice ed economica, e grazie al
funzionamento discontinuo consentono operazioni ulteriori, quali
l'essiccamento o il raffreddamento del prodotto recuperato. Le macchine più
grandi raggiungono diametri ragguardevoli di cestello (1500 mm e oltre), ed
accelerazioni ben superiori ai 1000 g.
Figura 5 : Centrifuga a sacco invertibile - per concessione Comi Condor
S.p.A
Figura 5 : Centrifuga a sacco invertibile - per concessione Comi Condor
S.p.A
La centrifuga a sacco invertibile (vedi figura 5) consente uno scarico
discontinuo del panello di solido, mediante il rovesciamento del sacco
filtrante, che avviene mediante l'albero centrale. Si ottiene così un ciclo
comunque discontinuo, ma automatizzabile, e grazie alla disposizione
orizzontale dell'asse è facilitato lo scarico convogliato di prodotti anche
di scarsa scorrevolezza. Le caratteristiche sono paragonabili a quelle
delle centrifughe ad asse verticale, anche se vi è una limitazione nel
diametro massimo del cestello.
Figura 6 : Centrifuga tipo peeler - per concessione Comi Condor S.p.A
Figura 6 : Centrifuga tipo peeler - per concessione Comi Condor S.p.A
Le macchine orizzontali si prestano anche ad uno scarico semi-continuo
tramite un coltello raschiante che viene inserito, al termine della
separazione, in modo da togliere il prodotto senza rovesciare il sacco
(centrifughe peeler). In questo caso la tela è di solito metallica o può
esserci un setaccio simile a quello delle centrifughe a spinta (vedi); la
ritenzione dei fini è comunque assicurata dalla presenza di un panello
residuo, il cui effetto filtrante consente l'uso di tele o setacci con luci
superiori al diametro delle particelle solide. Le centrifughe peeler,
alquanto complesse e costose, sono di solito utilizzate per ottenere bassi
valori di umidità residua e per prodotti aventi granulometria molto fine.
Un vantaggio, rispetto alle centrifughe a sacco invertibile, sta nel minor
tempo morto dovuto allo scarico del solido. Le centrifughe peeler sono
alquanto complicate e costose, e vengono usate per solidi fini e per
ottenere bassa umidità residua. Anch'esse consentono l'essiccamento ed il
raffreddamento del prodotto solido.
Figura 7 : Centrifughe a spinta in un impianto produzione sale
Figura 7 : Centrifughe a spinta in un impianto produzione sale
Figura 8 : Setaccio e cestello di una centrifuga a spinta
Figura 8 : Setaccio e cestello di una centrifuga a spinta
Le centrifughe a spinta (vedi figura 7) e derivate vengono utilizzate nella
separazione dei solidi cristallini, come il cloruro di sodio. Un setaccio
(vedi figura 8) di barre di acciaio longitudinali, poste a spaziatura
costante, accoglie la torbida e la filtra, lasciando passare il liquido
all'esterno, passando attraverso il cestello. Ad un piatto, avente diametro
esterno uguale a quello interno del cestello viene dato un moto
longitudinale alternativo, così da spingere il solido verso l'estremità
aperta del setaccio; il prodotto viene quindi lanciato fuori e raccolto in
opportune tramogge. In figura 7 si nota il sale raccolto sul nastro posto
sotto la centrifuga.
Sono macchine continue, molto utilizzate nell'industria chimica e mineraria;
hanno una limitazione nella viscosità delle acque madri, che oltre i 2 - 3
mPa s limita fortemente le prestazioni. Con viscosità basse si ottiene una
separazione eccellente, con umidità residua inferiore al 5 %. Si ottengono
accelerazioni fino a 1500 g, e vengono prodotte con diametri del setaccio
fino a 1200 - 1500 mm. Le centrifughe a spinta più grandi consentono il
trattamento di quantità di solido di 200 t/h e oltre.