Post by spaziocartaCiao a tutti,sono nuovo ma si seguo da tempo.Ho una domanda che forse
troverà risposta da voi.
vorrei produrre da me un ossido di ferro (FeO3).
probabilmente intendi Fe2O3, anche se non credo che questo ti cambi la vita
....
Post by spaziocartacon mezzi da officina meccanica(cannello,forgia,O2,ecc.) e nessuna
competenza in chimica,é possibile farlo?
di certo ! Ottenerlo puro è già tutt'altra faccenda invece.
Ti interessa ottenerlo come patina (che ricopre una superficie di ferro)
oppure come polvere "pura" (tipo da usare per l'alluminotermia) ?
Post by spaziocartache differenza c'è tra FeO3 e l'ossido che si forma per taglio con il
cannello ossiacetilenico su materiale ferroso?
Il tema è assai complesso in realtà.
Per risponderti occorrerebbe procurarsi un diagramma di fase che correla
potenziale redox (a sua volta collegato alla pressione parziale
dell'ossigeno, nel caso specifico, ammettendo che usi fiamme ossidanti e
carburate magre, se fossero riducenti cambierebbe molto) e temperatura, ed
in funzione di queste due variabili mostra la composizione stabile della
"miscela" ferro+ossigeno.
Cmq ci sono altre complicazioni da considerare, ad es :
1) discrepanze cinetiche vs. termodinamiche (ad esempio un certo ossido
stabile a T elevata (magari con un certo reticolo cristallino), potrebbe
mantenersi anche a T ambiente se si raffredda rapidamente (per un effetto
simile alla tempra, per intenderci, che esiste anche nei minerali in un
certo senso)
2) trattandosi di sistemi potenzialmente eterogenei della peggior specie
(gas, ossigeno, più solidi poco o niente permeabili ad esso, ferro solido),
potrebbero sorgere altre difficoltà nel passare dal sistema adatto al
raggiungimento dell'equilibrio (tipo polvere micronizzata, impalpabile) ad
un sistema reale come limatura di ferro o peggio pezzi di ferro arrostiti.
In questi ultimi casi è inevitabile che, in tempi ragionevoli, a partire dal
metallo profondo per arrivare alla superficie si generi tutta una serie di
ossidi a diverso tenore di ossigeno.
Nello specifico di solito a contatto col ferro metallico potrebbe formarsi
FeO (trascurando eventuali composti sub-stechiometrici o interstiziali di
cui non sono a conoscenza ma che non posso escludere), seguito da Fe3O4
più esterno (un ossido misto) per giungere infine al tuo Fe2O3 a contatto
con l'aria della fiamma ossidante (se usassi fiamma riducente e non
ossidrica, potresti magari ottenere anche carburi di ferro, tipo la
cementite, Fe3C in forma di pellicole dure).
se vuoi ottenere ossido ferrico superficiale i mezzi più agevoli sono di
certo le anodizzazioni galvaniche (al polo positivo, ma non saprei dirti
quanti volt né quale elettrolita usare, suppongo acido solforico diluito,
boh) oppure chimiche, tipo col dicromato di potassio e ancora acido
solforico (se non ti serve anche fosfatare).
Se ti serve ottenere la polvere pura, con soli reattivi commerciali, puoi :
sciogliere i rottami di ferro in acido solforico in largo eccesso,
aggiungere poi acqua ossigenata ed altro acido (per le dosi magari vedremo
in seguito), e infine precipitare il tutto con soda caustica, ammoniaca,
carbonato di sodio .... insomma quasi qualsiasi alcali dovessi avere
disponibile.
Decanterà col tempo una gelatina marrone rossiccia dell'idrossido ferrico
idrato che, filtrata o cmq separata, ed arrostita sulla fiamma porta
all'ossido ferrico secco (Fe2O3).
Puoi anche precipitare senza aggiunta di acqua ossigenata, ma la conversione
da idrossido ferroso (verde gelatinoso) a ferrico ad opera dell'aria
potrebbe essere lenta e incompleta, quindi meglio operare ancora in
soluzione omogenea.
Ciao
Soviet-Mario
Se ti servono delle dosi, ci dovrei pensare su (e cmq dovresti fare dei
tentativi per adattare la stechiometria teorica all'ottenimento di velocità
pratiche adeguate)
Post by spaziocartavi ringrazio per tutte le in formazioni che vorrete dare.
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Av salut,Marco