Discussione:
Proprietà della grafite
(troppo vecchio per rispondere)
Tetis
2012-10-16 13:30:07 UTC
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Su un vecchio manuale trovo: al cannello è infusibile. Scaldata
all'aria, la grafite si ossida con estrema lentezza, tanto che può
essere usata per farne crogiuoli refrattari. Trattata con miscela di
acido nitrico e clorato di potassio si ossida, diventando prima
giallognola, poi lentamente biancastra e trasformandosi in acido
mellitico.

Altrove trovo scritto:
La grafite non rivestita, può essere usata in aria o in atmosfera
ossidante fino a circa 425 °C. Al disopra di questa temperatura, la
grafite BRUCIA RAPIDAMENTE, FORMANDO BIOSSIDO Dl CARBONIO E SI
DISINTEGRA.

Mettendo una mina sul fornello da cucina la mina esplode fragorosamente
con una fiammata gialla, ma solo parzialmente, rimane una porzione
solida che si arroventa al calor rosso ma senza procedere nella
reazione. Osservando la mina dopo questo trattamento noto che è
spaccata e superficialmente si sono distaccate delle scheggie, appare
appunto scheggiata più che consunta. La parte inerte residua è
perfettamente utilizzabile per scrivere, il tenore è solo un poco più
scuro rispetto a quello della mina nuova.

Scaldata con lente d'ingrandimento la superficie presenta crateri e
vulcani. A cosa sono dovuti questi effetti? Impurezze, inclusioni
acquose, reazioni rapide di una porzione della grafite?
Giorgio Bibbiani
2012-10-16 13:50:15 UTC
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Post by Tetis
Mettendo una mina sul fornello da cucina la mina esplode
fragorosamente con una fiammata gialla, ma solo parzialmente, rimane
una porzione solida che si arroventa al calor rosso ma senza
procedere nella reazione. Osservando la mina dopo questo trattamento
noto che è spaccata e superficialmente si sono distaccate delle
scheggie, appare appunto scheggiata più che consunta. La parte inerte
residua è perfettamente utilizzabile per scrivere, il tenore è solo
un poco più scuro rispetto a quello della mina nuova.
Scaldata con lente d'ingrandimento la superficie presenta crateri e
vulcani. A cosa sono dovuti questi effetti? Impurezze, inclusioni
acquose, reazioni rapide di una porzione della grafite?
Non ti so dire, pero' mi risulta che le mine delle matite non
siano fabbricate con grafite pura, ma contengano anche dei
leganti come l'argilla, in proporzione crescente con la durezza
della mina.
Com'era classificata quanto a durezza la mina che hai utilizzato?

Ciao
--
Giorgio Bibbiani
cometa_luminosa
2012-10-16 14:06:24 UTC
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Su un vecchio manuale trovo: al cannello infusibile. Scaldata
all'aria, la grafite si ossida con estrema lentezza, tanto che pu
essere usata per farne crogiuoli refrattari. Trattata con miscela di
acido nitrico e clorato di potassio si ossida, diventando prima
giallognola, poi lentamente biancastra e trasformandosi in acido
mellitico.
La grafite non rivestita, pu essere usata in aria o in atmosfera
ossidante fino a circa 425 C. Al disopra di questa temperatura, la
grafite BRUCIA RAPIDAMENTE, FORMANDO BIOSSIDO Dl CARBONIO E SI
DISINTEGRA.
Mettendo una mina sul fornello da cucina la mina esplode fragorosamente
con una fiammata gialla, ma solo parzialmente, rimane una porzione
solida che si arroventa al calor rosso ma senza procedere nella
reazione. Osservando la mina dopo questo trattamento noto che
spaccata e superficialmente si sono distaccate delle scheggie, appare
appunto scheggiata pi che consunta. La parte inerte residua
perfettamente utilizzabile per scrivere, il tenore solo un poco pi
scuro rispetto a quello della mina nuova.
Scaldata con lente d'ingrandimento la superficie presenta crateri e
vulcani. A cosa sono dovuti questi effetti? Impurezze, inclusioni
acquose, reazioni rapide di una porzione della grafite?
Trovo in rete che le mine sono composte da una miscela di grafite ed
argilla, in percentuale dipendente dal tipo di mina (piu' grafite =
piu' morbida: B, 2B,...9B, EB maggiore il numero e maggiore la % di
grafite; HB = media; piu' argilla = piu' dura: F, H, 2H,...9H,
maggiore il numero e maggiore la % di argilla).
Essendo l'argilla costituita prevalentemente da fillosilicati, che
sono idrossidi misti, a volte idratati, oserei supporre che
l'esplosione sia dovuta all'evaporazione di H2O.

I crateri invece mi fanno piu' pensare all'ossidazione di grafite in
punti in cui era piu' concentrata, ma potrebbero comunque anch'essi
essere dovuti alla stessa evaporazione di H2O.

--
cometa_luminosa
Tetis
2012-10-16 14:46:12 UTC
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Post by cometa_luminosa
Trovo in rete che le mine sono composte da una miscela di grafite ed
argilla, in percentuale dipendente dal tipo di mina (piu' grafite =
piu' morbida: B, 2B,...9B, EB maggiore il numero e maggiore la % di
grafite; HB = media; piu' argilla = piu' dura: F, H, 2H,...9H,
maggiore il numero e maggiore la % di argilla).
Avevo anche una B ed una F ho provato una e l'altra. Nessuna
esplosione, anzi, le ho appena riposte come nuove. Insospettito sono
andato a leggere con attenzione la scatola della HB usata prima, dice:
"Super hi polymer" che roba è?
Post by cometa_luminosa
Essendo l'argilla costituita prevalentemente da fillosilicati, che
sono idrossidi misti, a volte idratati, oserei supporre che
l'esplosione sia dovuta all'evaporazione di H2O.
I crateri invece mi fanno piu' pensare all'ossidazione di grafite in
punti in cui era piu' concentrata, ma potrebbero comunque anch'essi
essere dovuti alla stessa evaporazione di H2O.
cometa_luminosa
2012-10-16 17:47:01 UTC
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Post by Tetis
Post by cometa_luminosa
Trovo in rete che le mine sono composte da una miscela di grafite ed
argilla, in percentuale dipendente dal tipo di mina (piu' grafite =
piu' morbida: B, 2B,...9B, EB maggiore il numero e maggiore la % di
grafite; HB = media; piu' argilla = piu' dura: F, H, 2H,...9H,
maggiore il numero e maggiore la % di argilla).
Avevo anche una B ed una F ho provato una e l'altra. Nessuna
esplosione, anzi, le ho appena riposte come nuove. Insospettito sono
"Super hi polymer" che roba è?
In effetti wiki english dice che la pasta di grafite e argilla viene
seccata, cotta e poi viene aggiunto olio o cera:

<<Manufacture.
...
The resulting strings are dipped in oil or molten wax, which seeps
into the tiny holes of the material and allows for the smooth writing
ability of the pencil.>>

Dunque si puo' presumere che vengano utilizzati anche dei polimeri,
come agglomerante.

--
cometa_luminosa
cometa_luminosa
2012-10-16 17:53:36 UTC
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Post by cometa_luminosa
la pasta di grafite e argilla viene
seccata, cotta e poi viene aggiunto olio o cera
Vedi anche:
http://www.staedtler.it/sc_matite_grafite_it?ActiveID=18539

aprire il link al .pdf e vedere a pag. 7.

--
cometa_luminosa
Tetis
2012-10-16 18:58:56 UTC
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Post by cometa_luminosa
Post by cometa_luminosa
la pasta di grafite e argilla viene
seccata, cotta e poi viene aggiunto olio o cera
http://www.staedtler.it/sc_matite_grafite_it?ActiveID=18539
aprire il link al .pdf e vedere a pag. 7.
D'accordo, ma io ho usato una micromina da refill per il disegno
tecnico, uso matite con porta mine non matite da temperino. Il problema
con queste mine è che la mescola tradizionale non ha la solidità
meccanica necessaria per funzionare senza spezzarsi, usano dei polimeri
per ottenere questo tipo di mine, ma ognuno ha i propri segreti, la
stessa marca di mine (staedtler) secondo che riporti sulla confezione
la dicitura super Hi-Polymer oppure no si comporta in modo diverso se
messa sul fuoco.
Giovanni1958
2012-10-16 19:06:49 UTC
Permalink
"Tetis" <***@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
[CUT]
D'accordo, ma io ho usato una micromina da refill per il disegno tecnico,
uso matite con porta mine non matite da temperino. Il problema con queste
mine è che la mescola tradizionale non ha la solidità meccanica necessaria
per funzionare senza spezzarsi, usano dei polimeri per ottenere questo
tipo di mine, ma ognuno ha i propri segreti, la stessa marca di mine
(staedtler) secondo che riporti sulla confezione la dicitura super
Hi-Polymer oppure no si comporta in modo diverso se messa sul fuoco.
Se cercate grafite di una certa purezza, penso dobbiate rivolgere la Vs.
attenzione alle spazzole (carboncini) dei motori asincroni.
Ciao
--
http://www.voip-info.org/wiki/view/Asterisk+tips+wake-Up+and+Reminder
cometa_luminosa
2012-10-16 21:11:29 UTC
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Post by Tetis
Post by cometa_luminosa
http://www.staedtler.it/sc_matite_grafite_it?ActiveID=18539
aprire il link al .pdf e vedere a pag. 7.
D'accordo, ma io ho usato una micromina da refill per il disegno
tecnico, uso matite con porta mine non matite da temperino.
Si lo avevo capito in quanto cercando "Hi-Polymer core pencil" trovavo
solo mine di quel tipo, il problema e' che non sono riuscito a
trovarne la composizione, ma solo pagine pubblicitarie.
Invece il pdf sulle matite staedtler era solo per confermare
l'utilizzo di materiali decomponibili con il calore, come la cera, e
per fornire maggiori dettagli sul processo produttivo delle mine in
generale.
Post by Tetis
Il problema
con queste mine che la mescola tradizionale non ha la solidit
meccanica necessaria per funzionare senza spezzarsi, usano dei polimeri
per ottenere questo tipo di mine, ma ognuno ha i propri segreti, la
stessa marca di mine (staedtler) secondo che riporti sulla confezione
la dicitura super Hi-Polymer oppure no si comporta in modo diverso se
messa sul fuoco.
Understood.
Ciao.

--
cometa_luminosa
Soviet_Mario
2012-10-16 14:10:01 UTC
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Post by Tetis
Su un vecchio manuale trovo: al cannello è infusibile.
risulta anche a me : può solo sublimare, per certo a P.A.
(non so se, magari a pressioni altissime ... ma a naso direi
che debba sublimare anche a pressioni alte, magari cambia
soltanto la composizione del vapore, tipo da C3 (la forma
canonica) a C2 in atmosfere iperrarefatte, sino a bestie
tipo C60 e più in condizioni opportune e tempi di permanenza
lunghi)
Post by Tetis
Scaldata
all'aria, la grafite si ossida con estrema lentezza, tanto che può
essere usata per farne crogiuoli refrattari.
un punto critico dei discorsi sulla grafite ed altri
materiali dalle performance così estreme è : si tratta di
testi prettamente scientifici (chimici inorganici) o magari
tecnico-ingegneristici ?
I primi sono magari interessati al comportamento di campioni
molto puri, perfettamente cristallini se non proprio
monocristalli.
I secondi si accontenteranno di un materiale commerciale di
uso tecnico, policristallino nel caso migliore se non impuro.
Cineticamente e come punti critici, i materiali potrebbero
differire alquanto.
Post by Tetis
Trattata con miscela di
acido nitrico e clorato di potassio si ossida, diventando prima
giallognola,
toh ! Un "intercalare" :) Ti interessi di tutto eh
Post by Tetis
poi lentamente biancastra e trasformandosi in acido mellitico.
risulta anche sul Greenwood e sul Cotton. In condizioni più
aspre (T alta, acidi concentrati) si disidrata nel composto
tetraciclico sublimabile anidride piromellitica,
assolutamente refrattaria all'ulteriore ossidazione.
Post by Tetis
La grafite non rivestita, può essere usata in aria o in atmosfera
ossidante fino a circa 425 °C. Al disopra di questa temperatura, la
grafite BRUCIA RAPIDAMENTE, FORMANDO BIOSSIDO Dl CARBONIO E SI DISINTEGRA.
mah, tenderei a supporre che si parli di una particolare
varietà commerciale. Sul fatto che bruci, in modo completo,
a T abbastanza alta, non ci piove.
Sulla rapidità di combustione dipende. Essendo un discreto
conduttore di calore, non è banale che si autosostenti,
essendo normalmente lenta a bruciare come tutti i solidi che
gassificano molto malvolentieri.
La normale grafite minerale ha normalmente ancora qualche
traccia di volatili intrappolati. In definitiva è figlia del
carbone, ricristallizzato più a lungo e meglio.
Post by Tetis
Mettendo una mina sul fornello da cucina la mina
occhio che una mina da disegno non è mai grafite pura (e
dove lo fosse, sarebbe la varietà più "grassa" possibile) ma
spesso è polvere compressa con altre polveri minerali, tipo
argilla, forse pure talco o simili, cmq regolatori di
durezza. Una grafite monocristallina vera e propria, lascia
sul foglio una traccia impalbabile (deposita strati di poche
molecole, non veri granuli neri e opachi), e calcando
strappa semplicemente il foglio.
Post by Tetis
esplode fragorosamente
perché è legata in modo controllato, è una sorta di
sinterizzato eterogeneo, con legami meccanici più che
chimici. E' plausibile che i singoli componenti non abbiano
coefficienti di dilatazione paragonabili. Inoltre la grafite
stessa, che si dilata in modo anisotropo, se in forma di
policristallo non dovrebbe sopportare troppo bene,
meccanicamente, il riscaldamento. Ogni granello si deforma
in modo orientato a caso rispetto ai vicini.

[Aneddoto : anche causa idratazioni/disidratazioni, come il
nerofumo e la fuliggine dei camini si stacca da sé in gran
parte con le mutazioni di T e di umidità annuali, benché non
esposto a nessuna sollecitazione, né pioggia né vento, per
sei mesi.]
Post by Tetis
con una fiammata gialla, ma solo parzialmente, rimane una porzione
solida che si arroventa al calor rosso ma senza procedere nella
reazione.
Probabilmente è argilla (un ammorbidente se vogliamo)
legante. L'arancio della fiamma sarà dovuto a ioni calcio e
sodio.
Ma non conosco la preparazione delle mine, se e quanto
vengano cotte, né la composizione vera
Post by Tetis
Osservando la mina dopo questo trattamento noto che è spaccata
e superficialmente si sono distaccate delle scheggie, appare appunto
scheggiata più che consunta. La parte inerte residua è perfettamente
utilizzabile per scrivere, il tenore è solo un poco più scuro rispetto a
quello della mina nuova.
Scaldata con lente d'ingrandimento la superficie presenta crateri e
vulcani.
ma che concentrazione farebbe questa lente ? Tipo 100:1 ?
Più ancora ? Ossia, a che T stimi possa portare il materiale
? Sui 3500° la grafite sublima, ma forse inizia anche sotto.
Gli altri minerali probabilmente si alterano già parecchio
al di sotto. Ad es. i sali di ferro III a temperature
elevate già perdono ossigeno (e se ci sono riducenti anche a
spese loro) e scendono di valenza. Eventuali silicati magari
ricristallizzano, per darne altri stabili a T alte, come la
mullite.
Post by Tetis
A cosa sono dovuti questi effetti? Impurezze, inclusioni
acquose,
l'argilla presente ha certo una certa quantità di acqua
nascosta, di idratazione, strettamente legata. Ora non
ricordo, ma mi pare che poco sopra i 500° venga persa quasi
completamente. Facendo la DSC della disidratazione
dell'argilla, a partire da quella massimamente idrata alla
forma anidra completa, ci sono vari picchi a T
progressivamente più alte.
Io non lo so, ma presumendo che la mina sia stata
sinterizzata a caldo (cotta), probabilmente solo l'acqua più
strettamente legata persiste ancora negli inerti minerali.
Ma qualcosa ci sta. Fa l'effetto pop.corn ?
Post by Tetis
reazioni rapide di una porzione della grafite?
di quanto concentra la lente che usi ? E come la illumini ?
Sole vivo o magari qualche lampada da 2000 W ?
ciao
CCCP
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Tetis
2012-10-16 14:40:55 UTC
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Post by Tetis
Su un vecchio manuale trovo: al cannello è infusibile.
risulta anche a me : può solo sublimare, per certo a P.A. (non so se, magari
a pressioni altissime ... ma a naso direi che debba sublimare anche a
pressioni alte, magari cambia soltanto la composizione del vapore, tipo da C3
(la forma canonica) a C2 in atmosfere iperrarefatte, sino a bestie tipo C60 e
più in condizioni opportune e tempi di permanenza lunghi)
Post by Tetis
Scaldata
all'aria, la grafite si ossida con estrema lentezza, tanto che può
essere usata per farne crogiuoli refrattari.
un punto critico dei discorsi sulla grafite ed altri materiali dalle
performance così estreme è : si tratta di testi prettamente scientifici
(chimici inorganici) o magari tecnico-ingegneristici ?
Esatto è quello che ho immaginato anch'io, del resto da un'altra parte
ho trovato che la grafite in bulk, che può presentarsi in due forme
allotropiche (non lo sapevo, mannaggia) è molto resistente
all'ossidazione, non si infiamma e sopra i 1350° C recede
spontaneamente alla forma alfa (quella esagonale), ma è combustibile,
essendo riducente, diversamente in polvere forma una miscela esplosiva
(? addirittura, ma così senza aggiunger nulla?). Si parla anche di
grafite pirolitica in cui i diversi fogli esagonali hanno una
separazione angolare massima di 1°. Insomma quando si dice grafite si
usa un termine veramente generico.
I primi sono magari interessati al comportamento di campioni molto puri,
perfettamente cristallini se non proprio monocristalli.
I secondi si accontenteranno di un materiale commerciale di uso tecnico,
policristallino nel caso migliore se non impuro.
Cineticamente e come punti critici, i materiali potrebbero differire
alquanto.
E' quello a cui accennano appunto distinguendo i diversi casi, poi su
wiki english dicono anche che la grafite espansa è addirittura usata
come tagliafuoco.
Post by Tetis
Trattata con miscela di
acido nitrico e clorato di potassio si ossida, diventando prima
giallognola,
toh ! Un "intercalare" :) Ti interessi di tutto eh
ma di che si tratta? A che scopo si fanno questi trattamenti in che
ambito? C'era scritto e l'ho riportato.
Post by Tetis
poi lentamente biancastra e trasformandosi in acido mellitico.
risulta anche sul Greenwood e sul Cotton. In condizioni più aspre (T alta,
acidi concentrati) si disidrata nel composto tetraciclico sublimabile
anidride piromellitica, assolutamente refrattaria all'ulteriore ossidazione.
Post by Tetis
La grafite non rivestita, può essere usata in aria o in atmosfera
ossidante fino a circa 425 °C. Al disopra di questa temperatura, la
grafite BRUCIA RAPIDAMENTE, FORMANDO BIOSSIDO Dl CARBONIO E SI DISINTEGRA.
mah, tenderei a supporre che si parli di una particolare varietà commerciale.
Sul fatto che bruci, in modo completo, a T abbastanza alta, non ci piove.
Sulla rapidità di combustione dipende. Essendo un discreto conduttore di
calore, non è banale che si autosostenti, essendo normalmente lenta a
bruciare come tutti i solidi che gassificano molto malvolentieri.
Però quel che dici non esclude che in polvere possa effettivamente
essere infiammabile. Una volta che avevo trovato della lanugine bianca
sui muri di un garage l'avevo raccolta, l'idea era mescolarla a polvere
di grafite in piccole quantità ed eventualmente con qualche capocchia
di fiammifero rosso, mettere tutto in un foglio di carta accendere e
starsene a distanza per vedere l'effetto che fa. Ma è rimasto un
esperimento progettato.
La normale grafite minerale ha normalmente ancora qualche traccia di volatili
intrappolati. In definitiva è figlia del carbone, ricristallizzato più a
lungo e meglio.
E' la forma più stabile di coal, poco oltre l'antracite, dicono su
wikipedia.
Post by Tetis
Mettendo una mina sul fornello da cucina la mina
occhio che una mina da disegno non è mai grafite pura (e dove lo fosse,
sarebbe la varietà più "grassa" possibile) ma spesso è polvere compressa con
altre polveri minerali, tipo argilla, forse pure talco o simili, cmq
regolatori di durezza. Una grafite monocristallina vera e propria, lascia sul
foglio una traccia impalbabile (deposita strati di poche molecole, non veri
granuli neri e opachi), e calcando strappa semplicemente il foglio.
Questa è una mina HB quindi durezza media, c'è abbastanza argilla,
sulla scatola c'è anche scritto super HI polymer. Dopo l'osservazione
di Giorgio Bibbiani e di Cometa Luminosa ho provato anche una mina B ed
una mina F arrivano al calor rosso ma non fanno alcuna esplosione e le
ho riconservate come nuove.
Post by Tetis
esplode fragorosamente
perché è legata in modo controllato, è una sorta di sinterizzato eterogeneo,
con legami meccanici più che chimici.
ho l'impressione che in quella che avevo provato prima ci fossero anche
un poco di elastomeri.

[...]
Post by Tetis
Scaldata con lente d'ingrandimento la superficie presenta crateri e
vulcani.
ma che concentrazione farebbe questa lente ? Tipo 100:1
meno, direi 50:1 ha un diametro di 9 cm, farà un tondino di 2 mm. Per
esperienza so che il legno degli stuzzicadente non lo accende, lo
carbonizza soltanto superficialmente, accende bene la carta e la
paglia.

[...]
di quanto concentra la lente che usi ? E come la illumini ? Sole vivo o
magari qualche lampada da 2000 W ?
ciao
CCCP
Sole del primo pomeriggio in questo caso, poco prima di scrivere questo
post.
Soviet_Mario
2012-10-16 17:26:10 UTC
Permalink
Post by Tetis
Post by Tetis
Su un vecchio manuale trovo: al cannello è infusibile.
risulta anche a me : può solo sublimare, per certo a P.A. (non so se,
magari a pressioni altissime ... ma a naso direi che debba sublimare
anche a pressioni alte, magari cambia soltanto la composizione del
vapore, tipo da C3 (la forma canonica) a C2 in atmosfere
iperrarefatte, sino a bestie tipo C60 e più in condizioni opportune e
tempi di permanenza lunghi)
Post by Tetis
Scaldata
all'aria, la grafite si ossida con estrema lentezza, tanto che può
essere usata per farne crogiuoli refrattari.
un punto critico dei discorsi sulla grafite ed altri materiali dalle
performance così estreme è : si tratta di testi prettamente
scientifici (chimici inorganici) o magari tecnico-ingegneristici ?
Esatto è quello che ho immaginato anch'io, del resto da un'altra parte
ho trovato che la grafite in bulk, che può presentarsi in due forme
allotropiche (non lo sapevo, mannaggia) è molto resistente
all'ossidazione, non si infiamma e sopra i 1350° C recede spontaneamente
alla forma alfa (quella esagonale), ma è combustibile, essendo
riducente,
uhm ... non me lo ricordo assolutamente. Spero di
controllare questa sorta di "sotto-allotropismo".
A memoria non mi sovviene di nessuna modificazione che non
sia esagonale, né che ci sia disordine cristallino
"interno", ossia in un singolo microcristallo omogeneo.
Post by Tetis
diversamente in polvere forma una miscela esplosiva (?
addirittura, ma così senza aggiunger nulla?).
penso si riferisca in aria.
Esistono cmq allotropi strani in grado di dare mere
"esplosioni termiche" (non è detto che il calore di reazione
sia estremamente elevato, magari è sufficiente che
internamente il materiale non disponga di meccanismi
dissipativi, e che magari possa trasmettere rapidamente e
senza dispersioni i fononi). Mi pare, ma vagamente, di aver
letto da qualche parte, che l'allotropo fibroso di C, che
vedo chiamato polialchino, e io definisco POLIETINILE, sia
uno di quegli stati metastabili ma termodinamicamente un po'
sfavorito. E' estremamente rigido, per cui non prevedo che
possa dissipare energia, e che una volta che parta un fronte
di ricristallizzazione, investa il denso cristallo come una
violenta onda ricostruttiva ad alta velocità, ergo grande
incremento di temperatura. Avevo visto in rete un filmato di
violentissima alligagione, di alluminio e palladio, o
platino non ricordo, per formare una lega "ZINTL-like". Ora
lì la tonalità termica è certamente blanda, né era implicata
ossidazione diretta all'aria, avveniva innescando la
formazione di lega.
E' un fenomeno che cmq mi riesce misterioso, malgrado il
misero tentativo di razionalizzarlo.
Post by Tetis
Si parla anche di grafite
pirolitica in cui i diversi fogli esagonali hanno una separazione
angolare massima di 1°. Insomma quando si dice grafite si usa un termine
veramente generico.
questo punto non l'ho capito, ma del resto ignoro la
struttura del carbonio pirolitico, e pure del carbonio
vetroso da elettrochimica.
L'angolo che citi è di torsione NEL piano, oppure un angolo
diedro (mi pare inverosimile) tra due strati contigui ?

Poi avevo pure sentito parlare, ma non ricordo dove, ti
carbonio "turbostratificato", con fogli avvolti in sigari,
ma non come i MWCNT, bensì, credo, spiralizzato
(energeticamente poco cambia, come proprietà massive,
sebbene al contorno dei bordi siano casi diversissimi,
essendo i SWCNT e MWCNT "saturi" e senza bordo, e
un'ipotetico foglio spirale necessitando atomi estranei per
stabilizzare i contorni).
Non ricordo l'uso e il contesto ... se stai facendo ricerche
in tal senso, saresti così gentile da buttare nel NG qualche
link interessante che ti saltasse all'occhio ?

Cmq tutta sta roba più quella che dici, avrà certo proprietà
diverse.

Per quanto riguarda le esplosioni in aria, sicuramente un
particolato finissimo è pericoloso quanto il carbone, la
farina e lo zolfo in polvere.
Post by Tetis
I primi sono magari interessati al comportamento di campioni molto
puri, perfettamente cristallini se non proprio monocristalli.
I secondi si accontenteranno di un materiale commerciale di uso
tecnico, policristallino nel caso migliore se non impuro.
Cineticamente e come punti critici, i materiali potrebbero differire
alquanto.
E' quello a cui accennano appunto distinguendo i diversi casi, poi su
wiki english dicono anche che la grafite espansa è addirittura usata
come tagliafuoco.
Questa manco la conoscevo. Chissà come la producono. Magari
con qualche procedura analoga a quella dell'aerogelo di
silice (saturando con argon compresso a caldo, per levare
molecole di sostegno sostituendole con pressione interna, e
depressurizzando poi lentamente, senza far implodere
l'impalcatura per le forze di capillarità).
Post by Tetis
Post by Tetis
Trattata con miscela di
acido nitrico e clorato di potassio si ossida, diventando prima
giallognola,
toh ! Un "intercalare" :) Ti interessi di tutto eh
ma di che si tratta?
tutta una vasta famiglia di derivati della grafite (e non
solo, di qualsiasi materiale "scistoso" inerte con modesta
interazione tra strati) che può ospitare molecole o atomi
estranei slargando un po' gli strati.
L'uso più eclatante attualmente è quello di intercalare
LITIO, per fare anodi di batterie ricaricabili, costringendo
gli ioni litio a un contesto idrofobo in cui non possono
solvatarsi, e restano incazzosi.
Ma un sacco di sostanze si possono intercalare, a caldo,
alogeni, acidi (nitrico, fosforico), metalli.
Normalmente le condizioni di intercalazione sono meno aspre
di quelle in cui viene saturata la struttura pigreco,
portando a "grafANI" puckered, come il monofluoruro di
carbonio, trasparente. Anche elettrochimicamente si può
intercalare roba nella grafite.
Post by Tetis
A che scopo si fanno questi trattamenti in che
ambito? C'era scritto e l'ho riportato.
non so, tranne che il contsto pile al litio, e per studiare
le proprietà della grafite.
CUT
Post by Tetis
mah, tenderei a supporre che si parli di una particolare varietà
commerciale. Sul fatto che bruci, in modo completo, a T abbastanza
alta, non ci piove.
Sulla rapidità di combustione dipende. Essendo un discreto conduttore
di calore, non è banale che si autosostenti, essendo normalmente lenta
a bruciare come tutti i solidi che gassificano molto malvolentieri.
Però quel che dici non esclude che in polvere possa effettivamente
essere infiammabile.
certamente, un granello ad alta superficie e piccola massa,
genera più calore e non ha dove disperderlo. Pure la
segatura, la farina, tutti molto isolanti, esplodono se
dispersi in aria. Il legno di suo no.
Post by Tetis
Una volta che avevo trovato della lanugine bianca
sui muri di un garage l'avevo raccolta, l'idea era mescolarla a polvere
di grafite in piccole quantità ed eventualmente con qualche capocchia di
fiammifero rosso, mettere tutto in un foglio di carta accendere e
starsene a distanza per vedere l'effetto che fa. Ma è rimasto un
esperimento progettato.
Se vai all'agraria, trovi il nitrato ammonico oltre il 95 %
di purezza. E' decisamente più possente del nitrato di sodio
o potassio che può formarsi sui muri.
Per me tra l'altro (casa in mattoni antichi, senza
fondamenta, e per decenni adibita a stalla e porcile, non ti
dico quanto nitrato ci sarà nel suolo) questi maledetti
affioramenti sono una condanna. Sono anni che spazzo i muri
al piano terra, e ancora non ho potuto mettere le
piastrelle, perché ogni mese si ricrea 'sta barbigia bianca,
'sta lanugine dimmmerda :-) Non smetterà mai, filtra pure
attraverso la camicia cementizia.
Post by Tetis
La normale grafite minerale ha normalmente ancora qualche traccia di
volatili intrappolati. In definitiva è figlia del carbone,
ricristallizzato più a lungo e meglio.
E' la forma più stabile di coal, poco oltre l'antracite, dicono su
wikipedia.
Si, più approssima la purezza completa, meno reattiva è. Il
coke metallurgico pure è un esempio di stabilizzazione per
distillazione a secco e smagrimento. Effettivamente
accendere un fuoco di puro coke è una faticaccia, con una
bella fiamma di bunsen, serve insistere a lungo prima che
attacchi. Poi brucia con fiamma quasi invisibile, perché non
ha più volatili dentro, ma estremamente calda.
Post by Tetis
Post by Tetis
Mettendo una mina sul fornello da cucina la mina
occhio che una mina da disegno non è mai grafite pura (e dove lo
fosse, sarebbe la varietà più "grassa" possibile) ma spesso è polvere
compressa con altre polveri minerali, tipo argilla, forse pure talco o
simili, cmq regolatori di durezza. Una grafite monocristallina vera e
propria, lascia sul foglio una traccia impalbabile (deposita strati di
poche molecole, non veri granuli neri e opachi), e calcando strappa
semplicemente il foglio.
Questa è una mina HB quindi durezza media, c'è abbastanza argilla, sulla
scatola c'è anche scritto super HI polymer. Dopo l'osservazione di
Giorgio Bibbiani e di Cometa Luminosa ho provato anche una mina B ed una
mina F arrivano al calor rosso ma non fanno alcuna esplosione e le ho
riconservate come nuove.
allora sarà il legante polimero che a un certo momento
crolla di schianto e depolimerizza :)
Post by Tetis
Post by Tetis
esplode fragorosamente
perché è legata in modo controllato, è una sorta di sinterizzato
eterogeneo, con legami meccanici più che chimici.
ho l'impressione che in quella che avevo provato prima ci fossero anche
un poco di elastomeri.
eh beh, se c'è scritto polimero mi sa anche a me. Anche se
non necessariamente saranno elastomeri, magari anche roba
rigida ... penserei più a un thermoset al forno. Però
esistono pure matite flessibili, ne ho alcune da mezzo
metro, con involucro gommoso. Lì credo che il legante sia
tutto elastomero, con alta carica di grafite. Si cancellano
anche malino, "ungono" assai.
Post by Tetis
[...]
Post by Tetis
Scaldata con lente d'ingrandimento la superficie presenta crateri e
vulcani.
ma che concentrazione farebbe questa lente ? Tipo 100:1
meno, direi 50:1 ha un diametro di 9 cm, farà un tondino di 2 mm. Per
esperienza so che il legno degli stuzzicadente non lo accende, lo
carbonizza soltanto superficialmente, accende bene la carta e la paglia.
Mmm ... allora i crateri saranno esplosioni "meccaniche", da
cricca e dilatazione termica. Come quando spari sopra il
cemento con la pistola a gas per brasare, e la crosticina
esplode.

Se non accende il legno, direi che non ha nessun fondamento
invocare la sublimazione del carbonio.
ciao
CCCP
Post by Tetis
[...]
di quanto concentra la lente che usi ? E come la illumini ? Sole vivo
o magari qualche lampada da 2000 W ?
ciao
CCCP
Sole del primo pomeriggio in questo caso, poco prima di scrivere questo
post.
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
cometa_luminosa
2012-10-16 17:45:49 UTC
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Post by Soviet_Mario
Avevo visto in rete un filmato di
violentissima alligagione, di alluminio e palladio, o
platino non ricordo, per formare una lega "ZINTL-like". Ora
lì la tonalità termica è certamente blanda, né era implicata
ossidazione diretta all'aria, avveniva innescando la
formazione di lega.
E' un fenomeno che cmq mi riesce misterioso, malgrado il
misero tentativo di razionalizzarlo.
Al e Pd:


--
cometa_luminosa
Tetis
2012-10-16 18:08:03 UTC
Permalink
Post by Tetis
da un'altra parte
ho trovato scritto che la grafite in bulk, che può presentarsi in due forme
allotropiche (non lo sapevo, mannaggia) è molto resistente
all'ossidazione, non si infiamma e sopra i 1350° C recede spontaneamente
alla forma alfa (quella esagonale), ma è combustibile, essendo
riducente,
uhm ... non me lo ricordo assolutamente. Spero di controllare questa sorta di
"sotto-allotropismo".
A memoria non mi sovviene di nessuna modificazione che non sia esagonale, né
che ci sia disordine cristallino "interno", ossia in un singolo
microcristallo omogeneo.
Ti riporto il brano dall'articolo italiano sul carbonio (wiki)

A pressione normale il carbonio prende forma di grafite, nella quale
ogni atomo è legato ad altri tre in un piano composto di anelli
esagonali fusi assieme, come quelli degli idrocarburi aromatici. Le due
forme conosciute di grafite, alfa (esagonale) e beta (romboidale),
hanno identiche proprietà fisiche, ad eccezione della struttura
cristallina. La grafite che si trova in natura contiene fino al 30%
della forma beta, mentre la grafite prodotta sinteticamente contiene
solo la forma alfa. La forma alfa può essere convertita in forma beta
attraverso un trattamento meccanico e la forma beta si ritrasforma in
forma alfa quando è riscaldata sopra i 1000 °C.
Post by Tetis
diversamente in polvere forma una miscela esplosiva (?
addirittura, ma così senza aggiunger nulla?).
penso si riferisca in aria.
Esistono cmq allotropi strani in grado di dare mere "esplosioni termiche"
ma no, penso parlassero della forma alfa purché macinata finemente.
Mi pare, ma vagamente, di aver letto da qualche parte, che
l'allotropo fibroso di C, che vedo chiamato polialchino, e io definisco
POLIETINILE, sia uno di quegli stati metastabili ma termodinamicamente un po'
sfavorito.
Avevo visto in rete un filmato di
violentissima alligagione, di alluminio e palladio, o platino non ricordo,
per formare una lega "ZINTL-like".
Interessantissimo ma si tratta d'altro eccetto l'attinenza con quella
riconversione della grafite beta in alfa.
Post by Tetis
Si parla anche di grafite
pirolitica in cui i diversi fogli esagonali hanno una separazione
angolare massima di 1°. Insomma quando si dice grafite si usa un termine
veramente generico.
questo punto non l'ho capito, ma del resto ignoro la struttura del carbonio
pirolitico, e pure del carbonio vetroso da elettrochimica.
sono cose diverse dicono là, che non van confuse il carbonio pirolitico
e la grafite pirolitica.

Highly ordered pyrolytic graphite or highly oriented pyrolytic graphite
(HOPG) refers to graphite with an angular spread between the graphite
sheets of less than 1°. This highest-quality synthetic form is used in
scientific research, in particular, as a standard for scanner
calibration of scanning probe microscope.

Segue più avanti un discorso che trovo piuttosto confuso, non lo
afferro per mancanza di cognizione probabilmente:

There is a common belief that graphite's lubricating properties are
solely due to the loose interlamellar coupling between sheets in the
structure. However, it has been shown that in a vacuum environment
(such as in technologies for use in space), graphite is a very poor
lubricant. This observation led to the discovery that the lubrication
is due to the presence of fluids between the layers, such as air and
water, which are naturally adsorbed from the environment.

( Another high-temperature lubricant, hexagonal boron nitride, has the
same molecular structure as graphite. It is sometimes called white
graphite, due to its similar properties).

When a large number of crystallographic defects bind these planes
together, graphite loses its lubrication properties and becomes what is
known as pyrolytic graphite. It is also highly anisotropic, and
diamagnetic, thus it will float in mid-air above a strong magnet. If it
is made in a fluidized bed at about 1000c – 1300c it is isotropic
turbostratic, and is used in blood contacting devices like mechanical
heart valves and is called (pyrolytic carbon), and is not diamagnetic.
Pyrolytic graphite, and pyrolytic carbon are often confused but are
very different materials.[citation needed]

Ma se prima la grafite pirolitica era grafite molto ordinata com'è che
ora è diventata grafite molto ricca di difetti? Boh.. secondo me stanno
facendo quella stessa confusione che stanno segnalando.
L'angolo che citi è di torsione NEL piano, oppure un angolo diedro (mi pare
inverosimile) tra due strati contigui ?
saperlo... le fonti citate sono queste:

http://goldbook.iupac.org/H02823.html
http://goldbook.iupac.org/H02823.html

qua dicono che il termine grafitizzazione andrebbe usato solo se il
processo di trasformazione in grafite è molto avanzato.
Poi avevo pure sentito parlare, ma non ricordo dove, ti carbonio
"turbostratificato", con fogli avvolti in sigari, ma non come i MWCNT, bensì,
credo, spiralizzato
penso ci sia un nesso. Anzi è probabilmente proprio quello.
Post by Tetis
E' quello a cui accennano appunto distinguendo i diversi casi, poi su
wiki english dicono anche che la grafite espansa è addirittura usata
come tagliafuoco.
Questa manco la conoscevo. Chissà come la producono.
ma io ho inteso che sia uno di quegli intercalari di cui parli dopo:

Expanded graphite is made by immersing natural flake graphite in a bath
of chromic acid, then concentrated sulfuric acid, which forces the
crystal lattice planes apart, thus expanding the graphite. The expanded
graphite can be used to make graphite foil or used directly as "hot
top" compound to insulate molten metal in a ladle or red-hot steel
ingots and decrease heat loss, or as firestops fitted around a fire
door or in sheet metal collars surrounding plastic pipe (during a fire,
the graphite expands and chars to resist fire penetration and spread),
or to make high-performance gasket material for high-temperature use.
After being made into graphite foil, the foil is machined and assembled
into the bipolar plates in fuel cells. The foil is made into heat sinks
for laptop computers which keeps them cool while saving weight, and is
made into a foil laminate that can be used in valve packings or made
into gaskets. Old-style packings are now a minor member of this
grouping: fine flake graphite in oils or greases for uses requiring
heat resistance. A GAN estimate of current US natural graphite
consumption in this end use is 7,500 tonnes.
Magari con qualche
procedura analoga a quella dell'aerogelo di silice (saturando con argon
compresso a caldo, per levare molecole di sostegno sostituendole con
pressione interna, e depressurizzando poi lentamente, senza far implodere
l'impalcatura per le forze di capillarità).
come dicono: acido cromico seguito da acido solforico (quale?)
Post by Tetis
Post by Soviet_Mario
Post by Tetis
Trattata con miscela di
acido nitrico e clorato di potassio si ossida, diventando prima
giallognola,
toh ! Un "intercalare" :) Ti interessi di tutto eh
ma di che si tratta?
tutta una vasta famiglia di derivati della grafite (e non solo, di qualsiasi
materiale "scistoso" inerte con modesta interazione tra strati) che può
ospitare molecole o atomi estranei slargando un po' gli strati.
L'uso più eclatante attualmente è quello di intercalare LITIO, per fare anodi
di batterie ricaricabili, costringendo gli ioni litio a un contesto idrofobo
in cui non possono solvatarsi, e restano incazzosi.
Ma un sacco di sostanze si possono intercalare, a caldo, alogeni, acidi
(nitrico, fosforico), metalli.
Normalmente le condizioni di intercalazione sono meno aspre di quelle in cui
viene saturata la struttura pigreco, portando a "grafANI" puckered, come il
monofluoruro di carbonio, trasparente. Anche elettrochimicamente si può
intercalare roba nella grafite.
Post by Tetis
A che scopo si fanno questi trattamenti in che
ambito? C'era scritto e l'ho riportato.
non so, tranne che il contesto pile al litio, e per studiare le proprietà
della grafite.
viene riportato infatti come esempio di ossidabilità accelerata della
grafite che altrimenti è chimicamente molto inerte. Però magari questa
curiosità scientifica del passato è diventata nel frattempo una solida
realtà industriale.
Post by Tetis
Però quel che dici non esclude che in polvere possa effettivamente
essere infiammabile.
certamente, un granello ad alta superficie e piccola massa, genera più calore
e non ha dove disperderlo. Pure la segatura, la farina, tutti molto isolanti,
esplodono se dispersi in aria. Il legno di suo no.
Post by Tetis
Una volta che avevo trovato della lanugine bianca
sui muri di un garage l'avevo raccolta, l'idea era mescolarla a polvere
di grafite in piccole quantità ed eventualmente con qualche capocchia di
fiammifero rosso, mettere tutto in un foglio di carta accendere e
starsene a distanza per vedere l'effetto che fa. Ma è rimasto un
esperimento progettato.
Se vai all'agraria, trovi il nitrato ammonico oltre il 95 % di purezza. E'
decisamente più possente del nitrato di sodio o potassio che può formarsi sui
muri.
Per me tra l'altro (casa in mattoni antichi, senza fondamenta, e per decenni
adibita a stalla e porcile, non ti dico quanto nitrato ci sarà nel suolo)
questi maledetti affioramenti sono una condanna. Sono anni che spazzo i muri
al piano terra, e ancora non ho potuto mettere le piastrelle, perché ogni
mese si ricrea 'sta barbigia bianca, 'sta lanugine dimmmerda :-) Non smetterà
mai, filtra pure attraverso la camicia cementizia.
Passa come l'acqua ed i batteri.
Post by Tetis
Post by Soviet_Mario
La normale grafite minerale ha normalmente ancora qualche traccia di
volatili intrappolati. In definitiva è figlia del carbone,
ricristallizzato più a lungo e meglio.
E' la forma più stabile di coal, poco oltre l'antracite, dicono su
wikipedia.
Si, più approssima la purezza completa, meno reattiva è. Il coke metallurgico
pure è un esempio di stabilizzazione per distillazione a secco e smagrimento.
Effettivamente accendere un fuoco di puro coke è una faticaccia, con una
bella fiamma di bunsen, serve insistere a lungo prima che attacchi. Poi
brucia con fiamma quasi invisibile, perché non ha più volatili dentro, ma
estremamente calda.
ecco.
allora sarà il legante polimero che a un certo momento crolla di schianto e
depolimerizza :)
Post by Tetis
ho l'impressione che in quella che avevo provato prima ci fossero anche
un poco di elastomeri.
eh beh, se c'è scritto polimero mi sa anche a me. Anche se non
necessariamente saranno elastomeri, magari anche roba rigida ... penserei più
a un thermoset al forno.
Ok, comunque qualcosa per aumentare la resistenza meccanica senza
compromettere la scrittura. Si cancella meglio, ma lascia una
leggerissima venatura azzurrognola.
Mmm ... allora i crateri saranno esplosioni "meccaniche", da cricca e
dilatazione termica. Come quando spari sopra il cemento con la pistola a gas
per brasare, e la crosticina esplode.
Se non accende il legno, direi che non ha nessun fondamento invocare la
sublimazione del carbonio.
ciao
CCCP
Ok.
Soviet_Mario
2012-10-16 19:35:30 UTC
Permalink
Post by Tetis
Post by Tetis
da un'altra parte
ho trovato scritto che la grafite in bulk, che può presentarsi in due forme
allotropiche (non lo sapevo, mannaggia) è molto resistente
all'ossidazione, non si infiamma e sopra i 1350° C recede spontaneamente
alla forma alfa (quella esagonale), ma è combustibile, essendo
riducente,
uhm ... non me lo ricordo assolutamente. Spero di controllare questa
sorta di "sotto-allotropismo".
A memoria non mi sovviene di nessuna modificazione che non sia
esagonale, né che ci sia disordine cristallino "interno", ossia in un
singolo microcristallo omogeneo.
Ti riporto il brano dall'articolo italiano sul carbonio (wiki)
A pressione normale il carbonio prende forma di grafite, nella quale
ogni atomo è legato ad altri tre in un piano composto di anelli
esagonali fusi assieme, come quelli degli idrocarburi aromatici. Le due
forme conosciute di grafite, alfa (esagonale) e beta (romboidale), hanno
identiche proprietà fisiche, ad eccezione della struttura cristallina.
La grafite che si trova in natura contiene fino al 30% della forma beta,
mentre la grafite prodotta sinteticamente contiene solo la forma alfa.
La forma alfa può essere convertita in forma beta attraverso un
trattamento meccanico e la forma beta si ritrasforma in forma alfa
quando è riscaldata sopra i 1000 °C.
chissà, forse l'unica differenza non sta nella distanza tra
i piani cristallini, ma magari nello sfasamento verticale
nello stacking. Ad es. come nei reticoli metallici, il terzo
strato potrebbe ricoprire il primo (sequenza ABABABABA,
periodicità 2) oppure non fare ombra a nessuno dei due
sottostanti (sequenza ABCABCABC, periodicità 3).
Se non fosse per la distanza tra strati molto maggiore che
tra carboni intra-strato, la seconda darebbe un reticolo
simil FCC. Ora non so se il "romboidale" è sinomo (cit) di
romboedrico o di ortorombico, ma tanto non ricordo molto
nessuno dei due, ergo non mi pongo il problema.
Cmq periodicità a parte, in effetti i due reticoli avrebbero
identica % di vuoto, ergo differenze energetiche veramente
modestissime.
Post by Tetis
Post by Tetis
diversamente in polvere forma una miscela esplosiva (?
addirittura, ma così senza aggiunger nulla?).
penso si riferisca in aria.
Esistono cmq allotropi strani in grado di dare mere "esplosioni termiche"
ma no, penso parlassero della forma alfa purché macinata finemente.
Mi pare, ma vagamente, di aver letto da qualche parte, che l'allotropo
fibroso di C, che vedo chiamato polialchino, e io definisco
POLIETINILE, sia uno di quegli stati metastabili ma termodinamicamente
un po' sfavorito.
Avevo visto in rete un filmato di violentissima alligagione, di
alluminio e palladio, o platino non ricordo, per formare una lega
"ZINTL-like".
Interessantissimo ma si tratta d'altro eccetto l'attinenza con quella
riconversione della grafite beta in alfa.
vero che è bizzarro da matti ? Quel lampo per un'alligagione !
Cometa ha ritrovato il link ... io non ritrovo mai un cazzo
purtroppo
Post by Tetis
Post by Tetis
Si parla anche di grafite
pirolitica in cui i diversi fogli esagonali hanno una separazione
angolare massima di 1°. Insomma quando si dice grafite si usa un termine
veramente generico.
questo punto non l'ho capito, ma del resto ignoro la struttura del
carbonio pirolitico, e pure del carbonio vetroso da elettrochimica.
sono cose diverse dicono là, che non van confuse il carbonio pirolitico
e la grafite pirolitica.
Highly ordered pyrolytic graphite or highly oriented pyrolytic graphite
(HOPG) refers to graphite with an angular spread between the graphite
sheets of less than 1°.
e su questo punto il dubbio mi resta. Pensi anche tu che sia
un angolo "di torsione" relativo ad asse ortogonale allo
strato, e non un angolo diedro tra piani ? In questo secondo
caso, anche con pezzetti di piano minuscoli, già a breve
distanza da una linea di contatto, si perderebbe ogni
interazione attrattiva (e magari si inserirebbero altri
strati a spina di pesce)
Post by Tetis
This highest-quality synthetic form is used in
scientific research, in particular, as a standard for scanner
calibration of scanning probe microscope.
Segue più avanti un discorso che trovo piuttosto confuso, non lo afferro
la prima parte mi pare banale, quella sui lubrificanti
Post by Tetis
There is a common belief that graphite's lubricating properties are
solely due to the loose interlamellar coupling between sheets in the
structure.
e mi aggregavo pure io
Post by Tetis
However, it has been shown that in a vacuum environment (such
as in technologies for use in space), graphite is a very poor lubricant.
non sapevo, ma ci può stare se lo scrivono
Post by Tetis
This observation led to the discovery that the lubrication is due to the
presence of fluids between the layers, such as air and water, which are
naturally adsorbed from the environment.
insomma, delle molecole "cuscinetto", magari anche soltanto
di gas o vapori adsorbiti. Renderebbero meno efficiente
"l'incollatura" tra gli strati
Post by Tetis
( Another high-temperature lubricant, hexagonal boron nitride, has the
same molecular structure as graphite. It is sometimes called white
graphite, due to its similar properties).
a parte che è più duro, più termostabile, più refrattario
sia alla ossidazione che alla riduzione. Forse soltanto
all'idrolisi è meno resistente (ma cmq di inerzia mostruosa)

Di seguito, perdo il contatto anche io per mancanza di
prerequisiti specifici.
Ad es. la natura intima dei tipici difetti reticolari della
grafite. Ne so qualcosa, poco, giusto su metalli, ossidi e
certi composti ionici, ma sui difetti della grafite nada.
Anzi ... credevo che non ne avesse, salvo la
policristallinità e le condizioni di bordo, diciamo.
Post by Tetis
When a large number of crystallographic defects
chissà che natura hanno ... atomi vacanti ? soprannumerari ?
Cicli di 5 o di 7 ?
Un ciclo di 5 ogni tanto creerebbe un bozzo, con una valenza
scoperta (o lì o da qualche parte, salvo accoppiarsi a
distanza con un altro pentagono). Boh.
Post by Tetis
bind these planes
together, graphite loses its lubrication properties and becomes what is
known as pyrolytic graphite.
Sembrerebbe una sorta di allotropo reticolato. Reticolato
random forse.
Non capisco come ciò sia compatibile con la stabilità del
resto del reticolo
Post by Tetis
It is also highly anisotropic, and
strano inciso ... a me parrebbe meno anisotropica di una
grafite monocristallina senza difetti.
Post by Tetis
diamagnetic, thus it will float in mid-air above a strong magnet. If it
is made in a fluidized bed at about 1000c – 1300c it is isotropic
turbostratic,
ah ! E' isotropo il turbostratificato.
Post by Tetis
and is used in blood contacting devices like mechanical
heart valves and is called (pyrolytic carbon), and is not diamagnetic.
Pyrolytic graphite, and pyrolytic carbon are often confused but are very
different materials.[citation needed]
boh ... chissà se so DoItPOMs hanno qualche microfotografia
di campioni. Tanto per cambiare non ricordo di che
università era questo dipartimento di polimeri e materiali
... forse Cambridge, ma non ci do un'occhio da tre anni o
più. Avevano un catalogi di microfotografie free veramente buono
Post by Tetis
Ma se prima la grafite pirolitica era grafite molto ordinata com'è che
ora è diventata grafite molto ricca di difetti? Boh.. secondo me stanno
facendo quella stessa confusione che stanno segnalando.
si, quel punto è davvero oscuro
Post by Tetis
L'angolo che citi è di torsione NEL piano, oppure un angolo diedro (mi
pare inverosimile) tra due strati contigui ?
http://goldbook.iupac.org/H02823.html
http://goldbook.iupac.org/H02823.html
qua dicono che il termine grafitizzazione andrebbe usato solo se il
processo di trasformazione in grafite è molto avanzato.
Poi avevo pure sentito parlare, ma non ricordo dove, ti carbonio
"turbostratificato", con fogli avvolti in sigari, ma non come i MWCNT,
bensì, credo, spiralizzato
penso ci sia un nesso. Anzi è probabilmente proprio quello.
Post by Tetis
E' quello a cui accennano appunto distinguendo i diversi casi, poi su
wiki english dicono anche che la grafite espansa è addirittura usata
come tagliafuoco.
Questa manco la conoscevo. Chissà come la producono.
Expanded graphite is made by immersing natural flake graphite in a bath
of chromic acid, then concentrated sulfuric acid, which forces the
crystal lattice planes apart, thus expanding the graphite. The expanded
graphite
se è solo intercalazione, allora usano il termine expanded
in modo pessimo, perché l'accezione normale implica la
formazione di vere e proprie bolle o cunicoli (chiuse o
aperti) e pieni di gas o vuoti. Un intercalare non è
"vuoto", è come un sandwitch. Certamente la conduzione
termica, perpendicolare allo strato, sarà ancora peggiore
della grafite stessa.
Cmq la cosa che mi riesce nuovamente oscura è come un
policristallino, derivato da "flakes" random, possa
sfruttare questa anisotropia per fare piani.
Uno strato macroscopico dovrebbe contenere flakes orientati
a cazzo, e quindi non essere granché anisotropa.
Se diventa isolante anche "nel piano", non ne conosco la
ragione.
Post by Tetis
can be used to make graphite foil or used directly as "hot top"
compound to insulate molten metal in a ladle or red-hot steel ingots and
decrease heat loss, or as firestops fitted around a fire door or in
sheet metal collars surrounding plastic pipe (during a fire, the
graphite expands and chars
ahhh, questo è un po' chiarificante. Forse l'intercalare non
è isolante in sé stesso, ma un "INTUMESCENTE", ossia
qualcosa che decompone e rigonfia se si tenta di
incenerirlo. Potrebbe essere la presenza di additivi
intercalati a innescare questo comportamento, ossia a farlo
gonfiare se arroventato. Cioè se fosse così non sarebbe
isolante di suo, ma gonfiando diventerebbe amorfo e
realmente espanso.
Post by Tetis
to resist fire penetration and spread), or to
make high-performance gasket material for high-temperature use. After
being made into graphite foil, the foil is machined and assembled into
the bipolar plates in fuel cells. The foil is made into heat sinks for
infatti qui sembra che, se non arroventato e rigonfiato,
questo foglio si presti da buon conduttore di calore (heat
sink implica che sifoni via con efficacia, non che sia un
buon isolante)
Post by Tetis
laptop computers which keeps them cool while saving weight, and is made
into a foil laminate that can be used in valve packings or made into
fine flake graphite in oils or greases for uses requiring heat
resistance. A GAN estimate of current US natural graphite consumption in
this end use is 7,500 tonnes.
Magari con qualche procedura analoga a quella dell'aerogelo di silice
(saturando con argon compresso a caldo, per levare molecole di
sostegno sostituendole con pressione interna, e depressurizzando poi
lentamente, senza far implodere l'impalcatura per le forze di
capillarità).
come dicono: acido cromico seguito da acido solforico (quale?)
immagino bello concentrato. Non so se intercalino entrambi
(H2SO4 conc. o fumante lo fa da solo). L'acido cromico
potrebbe aiutare, ad es. ossidando i bordi, o saturando
qualche valenza con OH, tipo nei difetti, o mozzando sino a
carbossile o anidride altre asperità. In definitiva
renderebbe più polare la superficie, più umettabile e più
propensa a intercalare H2SO4

CUT
Post by Tetis
ciao
CCCP
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
cometa_luminosa
2012-10-16 21:26:56 UTC
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Post by Soviet_Mario
vero che è bizzarro da matti ? Quel lampo per un'alligagione !
Cometa ha ritrovato il link ...
Ero avvantaggiato: la prima volta che lo hai visto te lo avevo
indicato io :-)

http://groups.google.com/group/it.scienza.chimica/browse_thread/thread/acc59f5b14d68135#

--
cometa_luminosa
Tetis
2012-10-16 22:18:04 UTC
Permalink
Post by Tetis
Ti riporto il brano dall'articolo italiano sul carbonio (wiki)
A pressione normale il carbonio prende forma di grafite, nella quale
ogni atomo è legato ad altri tre in un piano composto di anelli
esagonali fusi assieme, come quelli degli idrocarburi aromatici. Le due
forme conosciute di grafite, alfa (esagonale) e beta (romboidale), hanno
identiche proprietà fisiche, ad eccezione della struttura cristallina.
La grafite che si trova in natura contiene fino al 30% della forma beta,
mentre la grafite prodotta sinteticamente contiene solo la forma alfa.
La forma alfa può essere convertita in forma beta attraverso un
trattamento meccanico e la forma beta si ritrasforma in forma alfa
quando è riscaldata sopra i 1000 °C.
chissà, forse l'unica differenza non sta nella distanza tra i piani
cristallini, ma magari nello sfasamento verticale nello stacking. Ad es. come
nei reticoli metallici, il terzo strato potrebbe ricoprire il primo (sequenza
ABABABABA, periodicità 2)
questo sarebbe analoga della esagonale compatta se ci fossero atomi nel
centro degli esagoni ed è quella della grafite in forma alfa
altrimenti.
oppure non fare ombra a nessuno dei due sottostanti
(sequenza ABCABCABC, periodicità 3).
Bravissimo, è questo.

http://www.springerimages.com/Images/RSS/1-10.1007_978-0-387-34445-4_5-2

La seconda situazione è simile infatti a quella che si verifica nel
reticolo dell'oro, che ha la stessa periodicità dei piani, ma stavolta
non ci sono gli atomi al centro degli esagoni e la distanza fra i piani
è maggiore quindi la simmetria non è quella di un cubo ad
impacchettamento compatto ma quella di un romboedro. Allo stesso modo
la grafite alfa non ha la struttura esagonale compatta del Berillio o
del Sodio, ma quella della grafite appunto.
Se non fosse per la distanza tra strati molto maggiore che tra carboni
intra-strato, la seconda darebbe un reticolo simil FCC. Ora non so se il
"romboidale" è sinomo (cit) di romboedrico
le solite imprecisioni di traduzione. E' romboedrico con certezza.
o di ortorombico, ma tanto non
ricordo molto nessuno dei due, ergo non mi pongo il problema.
Cmq periodicità a parte, in effetti i due reticoli avrebbero identica % di
vuoto, ergo differenze energetiche veramente modestissime.
sarà come dici, infatti :-)
Tetis
2012-10-16 23:43:25 UTC
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Post by Tetis
sono cose diverse dicono là, che non van confuse il carbonio pirolitico
e la grafite pirolitica.
Highly ordered pyrolytic graphite or highly oriented pyrolytic graphite
(HOPG) refers to graphite with an angular spread between the graphite
sheets of less than 1°.
e su questo punto il dubbio mi resta. Pensi anche tu che sia un angolo "di
torsione" relativo ad asse ortogonale allo strato, e non un angolo diedro tra
piani ? In questo secondo caso, anche con pezzetti di piano minuscoli, già a
breve distanza da una linea di contatto, si perderebbe ogni interazione
attrattiva (e magari si inserirebbero altri strati a spina di pesce)
Su questo non sapevo bene che pensare, leggendo testualmente avevo
inteso che l'angolo fosse proprio un angolo diedro fra i piani,
immaginando poco come potesse avere origine e di che fosse pieno
quest'angolo, perciò avevo accolto la tua ipotesi come ragionevole, ma
andando a guardare un altro sito più dettagliato, loro là confermano la
prima interpretazione:

http://nanoprobes.aist-nt.com/apps/HOPG%20info.htm

l'angolo è proprio fra gli assi ortogonali ai piani grafenici, quindi
si parla di angolo diedro fra i piani e non di angolo di tilt fra le
strutture esagonali, portano ad esempio quello della mica (ed io mi
sono ricordato di avere avuto per le mani una volta un materiale
foliettato quasi nero simile a lavagna, ma più probabilmente ferroso,
in cui i piani non erano perfettamente paralleli ma non saprei spiegare
bene come mai) d'altra parte il paragone mi mette in difficoltà perché
di miche ce ne sono tante ed io ne ho vista una sola non so quanto
tipica.

So per mera carta stampata che le miche sono caratterizzate da un certo
grado di anisotropia dielettrica (l'attività magnetica non saprei)
analogamente a quanto avviene per esempio nella calcite ed altri
materiali birifrangenti, e che alcune sono quasi uniassiali (miche
brune) ed altre invece mostrano marcatamente doppi assi ottici (miche
bianche). Tutte hanno in comune che la bisettrice fra gli assi ottici è
quasi perfettamente ortogonale ai piani di sfaldatura.

Quindi mettendo il piano di sfaldatura di una mica fra due Nicols si
vedono delle perfette ovali di Cassini come figure d'interferenza ( a
dire il vero sono ovali di Cassini esatte solo se si proiettano le
figure misurando le distanze secondo una opportuna metrica proiettiva )

Ora, detto tutto questo non ho idea di come la grafite pirolitica possa
essere in qualche modo assimilata ad una qualche mica, se non per la
presenza dei piani lamellari. Qualcuno ne ha mica un'idea? :-)
Soviet_Mario
2012-10-17 16:28:01 UTC
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Post by Tetis
Post by Tetis
sono cose diverse dicono là, che non van confuse il carbonio pirolitico
e la grafite pirolitica.
Highly ordered pyrolytic graphite or highly oriented pyrolytic graphite
(HOPG) refers to graphite with an angular spread between the graphite
sheets of less than 1°.
dopo, nel documento, leggo
<<real HOPG specimens are layered polycrystals. Each bulk
polycrystal looks like mosaic of microscopic monocrystal
grains of different sizes. The structure is columnar, the
columns run vertically within the flat slab of the material,
and the grain boundaries can be seen on the lateral
surfaces. The grains are slightly disoriented with respect
to each other. An angular spread of the c-axes of the
crystallites is of the order of 1 degree.>>

Mi pare di capire ciò : i singoli foglietti di grafene,
limitati, con sei lati (non li chiamo esagoni perché
potrebbero essere di diversa lunghezza, ma diciamo con
angoli ai lati di 120°), si organizzano in CRISTALLITI di
forma COLONNARE.
Questo costituisce un primo livello di organizzazione
intermolecolare.
In seguito colonne (fatte di piani) si organizzano fianco a
fianco (tipo quelle formazioni magmatiche che non so come si
chiamino), e gli assi C di ciascuna colonna si dispongono
sensibilmente paralleli, con tolleranze di un grado.
Sembrerebbe che questo difetto angolare si instauri quindi
non al primo livello di organizzazione, ma al secondo.
Energeticamente parlando, ad ogni livello gerarchico che si
sale, le condizioni di bordo "pesano" sempre meno, perché
una parte sempre più grande degli atomi si trova già ordinata.
Quindi non sembrerebbe che l'angolo diedro possa riguardare
singoli foglietti stacked entro ogni colonna (quelli
dovrebbero essere paralleli per benino) ma semmai tra
insiemi di foglietti appartenenti a colonne diverse.
L'interazione fianco-fianco (una-a-sei confinanti, se
visualizzo bene) tra colonna e colonna, è certamente
stabilizzante, ma il grosso dell'interazione "debole" tra
foglietti, face-to-face, è già stata instaurata.
Quindi questa secondaria è una interazione edge-to-edge (se
consideriamo i foglietti) e face-to-face solo se
consideriamo la pila colonnare. Cmq si capisce che riguarda
un numero di atomi più esiguo rispetto a quelli nell'interno
di colonna.

Osservazione a naso :
non mi pare che una struttura colonnare debba
necessariamente avere SEZIONE COSTANTE. Alcuni piani
potrebbero estendersi un po' di più (lateralmente) di altri.
Ad es. potremmo avere sorta di colonne a tronco di piramide
(anche se molto lunghe rispetto alle sezioni, cioè con lati
quasi verticali).
In questo modo, persino l'accostamento laterale di colonne
ad assi non proprio paralleli, riuscirebbe a garantire un
buon contatto reciproco (e quindi stabilità meccanica e,
perché no, anche una maggiore densità di impaccamento).
Chiaramente gli atomi interstiziali tra una colonna e
l'altra in accrescimento, si attaccheranno dove capita, per
cui non mi pare una bestemmia ipotizzare sezioni non uniformi.
Non so se ho colto / capito il busillis.
Ma i piani non paralleli in seno ad un singolo cristallito
(o cristallite, non so) non mi vanno proprio giù per il
gozzo. Sarebbe un'adesione scadente.
Post by Tetis
e su questo punto il dubbio mi resta. Pensi anche tu che sia un angolo
"di torsione" relativo ad asse ortogonale allo strato, e non un angolo
diedro tra piani ? In questo secondo caso, anche con pezzetti di piano
minuscoli, già a breve distanza da una linea di contatto, si
perderebbe ogni interazione attrattiva (e magari si inserirebbero
altri strati a spina di pesce)
Su questo non sapevo bene che pensare, leggendo testualmente avevo
inteso che l'angolo fosse proprio un angolo diedro fra i piani,
immaginando poco come potesse avere origine e di che fosse pieno
quest'angolo, perciò avevo accolto la tua ipotesi come ragionevole, ma
andando a guardare un altro sito più dettagliato, loro là confermano la
http://nanoprobes.aist-nt.com/apps/HOPG%20info.htm
l'angolo è proprio fra gli assi ortogonali ai piani grafenici, quindi si
parla di angolo diedro fra i piani e non di angolo di tilt fra le
d'accordo. MA invece che tra piani grafenici sovrapposti ed
interagenti, potrebbe essere relativo a piani di colonne
diverse, accostati fianco a fianco. Si tratta di
un'interazione marginale in ogni caso, e non particolarmente
sensibile all'orientazione relativa.
Anzi, magari colonne adiacenti sono persino un po' sfalsate
come altezza degli strati. Quando gli atomi interstiziali
indecisi si riducono, la frizione meccanica tra cristalliti
dovrebbe salire al punto che poi le posizioni si congelano
così come sono, con appunto piccole tolleranze nell'angolo
di affiancamento, e magari pure con una leggera sfalsatura
in verticale. Solo colonne veramente parallele e di sezione
uniforme potrebbero ancora scorrere a sufficienza in fase
solida. Basta una piccola piramidalizzazione, e ciao, è
tutto bloccato.
Post by Tetis
strutture esagonali, portano ad esempio quello della mica (ed io mi sono
ricordato di avere avuto per le mani una volta un materiale foliettato
quasi nero simile a lavagna, ma più probabilmente ferroso, in cui i
piani non erano perfettamente paralleli ma non saprei spiegare bene come
mai) d'altra parte il paragone mi mette in difficoltà perché di miche ce
ne sono tante ed io ne ho vista una sola non so quanto tipica.
So per mera carta stampata che le miche sono caratterizzate da un certo
grado di anisotropia dielettrica (l'attività magnetica non saprei)
analogamente a quanto avviene per esempio nella calcite ed altri
materiali birifrangenti, e che alcune sono quasi uniassiali (miche
brune) ed altre invece mostrano marcatamente doppi assi ottici (miche
bianche). Tutte hanno in comune che la bisettrice fra gli assi ottici è
quasi perfettamente ortogonale ai piani di sfaldatura.
Quindi mettendo il piano di sfaldatura di una mica fra due Nicols si
vedono delle perfette ovali di Cassini come figure d'interferenza ( a
dire il vero sono ovali di Cassini esatte solo se si proiettano le
figure misurando le distanze secondo una opportuna metrica proiettiva )
Ora, detto tutto questo non ho idea di come la grafite pirolitica possa
essere in qualche modo assimilata ad una qualche mica, se non per la
presenza dei piani lamellari. Qualcuno ne ha mica un'idea? :-)
eh, io di rifrangenza dei materiali purtroppo non so un
accidente.
Ci vorrebbe qualche dannata microfotografia a scala
100 nm - 10 um.
ciao
CCCP
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Tetis
2012-10-17 22:04:52 UTC
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Post by Soviet_Mario
Post by Tetis
Post by Tetis
Highly ordered pyrolytic graphite or highly oriented pyrolytic graphite
(HOPG) refers to graphite with an angular spread between the graphite
sheets of less than 1°.
dopo, nel documento, leggo
<<real HOPG specimens are layered polycrystals. Each bulk polycrystal looks
like mosaic of microscopic monocrystal grains of different sizes. The
structure is columnar, the columns run vertically within the flat slab of the
material, and the grain boundaries can be seen on the lateral surfaces. The
grains are slightly disoriented with respect to each other. An angular spread
of the c-axes of the crystallites is of the order of 1 degree.>>
[...]
Post by Soviet_Mario
In seguito colonne (fatte di piani) si organizzano fianco a fianco (tipo
quelle formazioni magmatiche che non so come si chiamino), e gli assi C di
ciascuna colonna si dispongono sensibilmente paralleli, con tolleranze di un
grado.
Mi sembra una lettura ben calzante, a meno di considerare disloscazioni
regolari, cioè interpiani aggiuntivi sfalsati orizzontalmente non vedo
modo in cui due piani di due grani distinti possano essere inclinati
uno rispetto all'altro.
Post by Soviet_Mario
Sembrerebbe che questo difetto angolare si instauri quindi non al primo
livello di organizzazione, ma al secondo.
Bisognerebbe sapere che dimensione hanno questi grani, e come competono
fra loro le interazioni a corto range rispetto ad eventuali interazioni
a lungo range, che plausibilmente possiamo escludere (di certo non ci
sono interazioni magnetiche, e sulle proprietà di polarizzazione non mi
aspetto che la grafite mostri granché di permanente a parte una
anisotropia del tensore dielettrico)
Post by Soviet_Mario
Energeticamente parlando, ad ogni livello gerarchico che si sale, le
condizioni di bordo "pesano" sempre meno, perché una parte sempre più grande
degli atomi si trova già ordinata.
Quindi non sembrerebbe che l'angolo diedro possa riguardare singoli foglietti
stacked entro ogni colonna (quelli dovrebbero essere paralleli per benino) ma
semmai tra insiemi di foglietti appartenenti a colonne diverse.
L'interazione fianco-fianco (una-a-sei confinanti, se visualizzo bene)
non so se le tessere del mosaico sono obbligate a preservare la forma
delle unità elementari per ragioni di energia superficiale è possibile
che prendano in effetti la forma che a parità di volume ha la minima
sezione.
Post by Soviet_Mario
Quindi questa secondaria è una interazione edge-to-edge (se consideriamo i
foglietti) e face-to-face solo se consideriamo la pila colonnare. Cmq si
capisce che riguarda un numero di atomi più esiguo rispetto a quelli
nell'interno di colonna.
Si escludendo interazioni long range mi quadra.
Post by Soviet_Mario
non mi pare che una struttura colonnare debba necessariamente avere SEZIONE
COSTANTE. Alcuni piani potrebbero estendersi un po' di più (lateralmente) di
altri.
Ad es. potremmo avere sorta di colonne a tronco di piramide (anche se molto
lunghe rispetto alle sezioni, cioè con lati quasi verticali).
In questo modo, persino l'accostamento laterale di colonne ad assi non
proprio paralleli, riuscirebbe a garantire un buon contatto reciproco (e
quindi stabilità meccanica e, perché no, anche una maggiore densità di
impaccamento).
Chiaramente gli atomi interstiziali tra una colonna e l'altra in
accrescimento, si attaccheranno dove capita, per cui non mi pare una
bestemmia ipotizzare sezioni non uniformi.
A priori non si può escludere infatti io mi immagino la formazione di
questi policristalli come un tipico processo di ricostruzione del bulk,
quindi mi immagino fasi amorfe interstiziali molto sottili contese dai
due valori del parametro d'ordine nelle regioni vicine, in pratica è
probabile che il modello ideale, vista l'assenza di interazioni
long-range, sia una teoria di campo medio.
Post by Soviet_Mario
Non so se ho colto / capito il busillis.
Ma i piani non paralleli in seno ad un singolo cristallito (o cristallite,
non so) non mi vanno proprio giù per il gozzo. Sarebbe un'adesione scadente.
infatti diciamo con altre parole che mi aspetto una maggiore facilità
per l'ordine a propagarsi in direzione longitutinale ortogonalmente ai
piani già formati, che non in direzione orizzontale.

[...]
Post by Soviet_Mario
Post by Tetis
andando a guardare un altro sito più dettagliato, loro là confermano la
http://nanoprobes.aist-nt.com/apps/HOPG%20info.htm
l'angolo è proprio fra gli assi ortogonali ai piani grafenici, quindi si
parla di angolo diedro fra i piani e non di angolo di tilt fra le
d'accordo. MA invece che tra piani grafenici sovrapposti ed interagenti,
potrebbe essere relativo a piani di colonne diverse, accostati fianco a
fianco. Si tratta di un'interazione marginale in ogni caso, e non
particolarmente sensibile all'orientazione relativa.
Anzi, magari colonne adiacenti sono persino un po' sfalsate come altezza
degli strati. Quando gli atomi interstiziali indecisi si riducono, la
frizione meccanica tra cristalliti dovrebbe salire al punto che poi le
posizioni si congelano così come sono, con appunto piccole tolleranze
nell'angolo di affiancamento, e magari pure con una leggera sfalsatura in
verticale. Solo colonne veramente parallele e di sezione uniforme potrebbero
ancora scorrere a sufficienza in fase solida. Basta una piccola
piramidalizzazione, e ciao, è tutto bloccato.
Probabile, la dinamica è comunque quella termica, perché dal punto di
vista meccanico mi aspetto che anche una fase interstiziale amorfa
"incolli" bene.
Post by Soviet_Mario
Post by Tetis
strutture esagonali, portano ad esempio quello della mica
mi quadra che la geometria macroscopica sia effettivamente simile a
quella di quegli ortosilicati.

not1xor1
2012-10-16 14:08:24 UTC
Permalink
Post by Tetis
Mettendo una mina sul fornello da cucina la mina esplode
fragorosamente con una fiammata gialla, ma solo parzialmente, rimane
una porzione solida che si arroventa al calor rosso ma senza procedere
nella reazione. Osservando la mina dopo questo trattamento noto che è
spaccata e superficialmente si sono distaccate delle scheggie, appare
appunto scheggiata più che consunta. La parte inerte residua è
perfettamente utilizzabile per scrivere, il tenore è solo un poco più
scuro rispetto a quello della mina nuova.
Scaldata con lente d'ingrandimento la superficie presenta crateri e
vulcani. A cosa sono dovuti questi effetti? Impurezze, inclusioni
acquose, reazioni rapide di una porzione della grafite?
se intendi la mina di una matita credo che si tratti di un impasto di
cere, argilla e polvere di grafite

vediamo se c'è qualcosa su wikipedia (ho appena fatto una donazione)...
Most pencil cores are made of graphite mixed with a clay binder

ci ho azzeccato a metà...
comunque il comportamento che hai descritto probabilmente dipende
proprio dal fatto che non si tratta di grafite pura
--
bye
!(!1|1)
cometa_luminosa
2012-10-16 17:50:00 UTC
Permalink
Post by not1xor1
se intendi la mina di una matita credo che si tratti di un impasto di
cere, argilla e polvere di grafite
vediamo se c'è qualcosa su wikipedia (ho appena fatto una donazione)...
Most pencil cores are made of graphite mixed with a clay binder
ci ho azzeccato a metà...
No, ci hai azzeccato in pieno, il problema e' che hai *letto* solo per
meta' :-)

--
cometa_luminosa
not1xor1
2012-10-16 18:23:08 UTC
Permalink
Post by cometa_luminosa
Post by not1xor1
se intendi la mina di una matita credo che si tratti di un impasto di
cere, argilla e polvere di grafite
vediamo se c'è qualcosa su wikipedia (ho appena fatto una donazione)...
Most pencil cores are made of graphite mixed with a clay binder
ci ho azzeccato a metà...
No, ci hai azzeccato in pieno, il problema e' che hai *letto* solo per
meta' :-)
... la fretta... ho un sacco di piante e quest'anno è una stagione
tremenda... ancora caldo, niente pioggia e un'infinità di parassiti...

mosca della frutta, mosca dei cavoli, mosca dei fagiolini... un vasto
assortimento che si sta pappando tutta la frutta (ora agrumi e kaki) e
gli ortaggi... e ancora un'infinità di zanzare che si stanno pappando me

dopo aver scritto offline (il messaggio l'ho mandato 2-3 ore dopo)
sono andato a raccogliere un po' di frutta matura (e bacata) prima di
pompare un po' di deltametrina (ma a volte uso anche la
zetacispermetrina che è meno tossica è più persistente grazie al cloro
al posto del bromo) :-)
--
bye
!(!1|1)
Peter & Pan ©
2012-10-17 18:18:43 UTC
Permalink
Su un vecchio manuale trovo: al cannello è infusibile. Scaldata all'aria, la
grafite si ossida con estrema lentezza, tanto che può essere usata per farne
crogiuoli refrattari. Trattata con miscela di acido nitrico e clorato di
potassio si ossida, diventando prima giallognola, poi lentamente biancastra e
trasformandosi in acido mellitico.
La grafite non rivestita, può essere usata in aria o in atmosfera ossidante
fino a circa 425 °C. Al disopra di questa temperatura, la grafite BRUCIA
RAPIDAMENTE, FORMANDO BIOSSIDO Dl CARBONIO E SI DISINTEGRA.
La mina delle matite è un compound di varie sostanze che hanno
sostituito la grafite riducendone la caratteristica fragilità. Se ti
occorre una barra di grafite devi ricorrere ad un negozio di materiale
elettrotecnico dove tale elemento viene ancora utilizzato come
elettrodo.
Se riesci a procurare una pila zinco-carbone, l'elettrodo centrale + è
costituito da un cilindro di grafite lungo un po' meno della pila che
lo contiene.
--
P&P ©
http://www.flickr.com/photos/nicola_prisco/
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