Soviet_Mario
2003-08-26 21:55:05 UTC
La farina fossile è costituita dai gusci delle diatomee ''fossili''
http://www.geocities.com/TheTropics/Paradise/9229/diatomee.htm
si ma perché é così utilizzata e quali reazioni da? ..proprio non lohttp://www.geocities.com/TheTropics/Paradise/9229/diatomee.htm
capisco
conti è silice idrata piuttosto "amorfa", credo) stabilizzano molti
composti.
(Magari la rottura di legami ad idrogeno riesce ad assorbire il calore dei
rari eventi di decomposizione spontanea che accadono anche a T.A. evitando
al contempo che la temperatura salga innescando cicli autocatalitici
spontanei, a soglia troppo bassa).
Se ci si pensa, non è l'unico modo di "stabilizzare" molecole in modi
aspecifici.
La maggior parte dei sali esplosivi, in soluzione acquosa anche molto
concentrata, addirittura sali non ben seccati ma con sola acqua di
cristallizzazione, di solito già perdono la esplosività spontanea
L'acqua (è una mia ipotesi però non so quanto provata), oltre che con la
rottura dei legami ad idrogeno con la molecola, e anche omologhi con sé
stessa, ha anche possibilità di smaltire calore incrementando il proprio
stato vibro-rotazionale e permettendo una rapida dispersione dei
riscaldamenti locali (ha anche elevato calore specifico, quindi molta
inerzia termica), e tutto ciò consente di maneggiare in sicurezza anche
azidi di metalli pesanti, azoturi ed acetiluri di argento, fulminato di
mercurio, tutta roba stizzosissima quando anidra, ma mansueta se filtrata di
fresco.
Non credo si possa ricondurre la spiccata "calmata" che da a queste sostanze
con semplice effetto di diluizione, perché tracce di acqua manifestano
stabilizzazioni spettacolari (beh nn sempre bastano tracce, ma a volte si
cmq).
Quindi credo che l'effetto sia di smaltire il "rumore di fondo termico"
delle rare decomposizioni spontanee, una specie di anticatalizzatore
generale agente selettivamente sulle molecole troppo calde (o riscaldate da
eventi autodemolitivi) della curva di distribuzione di Boltz.
Per il gel di silice, si possono pur sempre invocare i legami a idrogeno
come serbatoio di legami da rompere reversibilmente nei picchi locali di
temperatura.
(questo non esclude che i legami H possano magari anche stabilizzare
energeticamente la molecola, come stato fondamentale solvato, ma a spanne
non direi che questo aspetto debba essere altrettanto importante in senso
quantitativo).
Se qualcuno è a conoscenza di dati certi su questo meccanismo di
stabilizzazione, ovviamente, è il benvenuto nel 3D !
Ciao
Soviet-Mario
HDK