Post by EnneOn Fri, 26 Mar 2010 14:41:00 -0700 (PDT), cometa_luminosa
Post by cometa_luminosaPlaccare il rame con ferro per prevenire l'ossidazione? Intendevi
proprio cosi' o al contrario?
Intendevo proprio quello. le punte dei saldatori sono in rame placcato
con ferro (almeno cosi dicono); sul ferro aderisce lo stagno e il rame
dura abbastanza; una volta rovinato il rivestimento la punta si
consuma rapidamente.
ahhh beh, allora il contesto non ha nulla a che vedere con
la protezione dalla corrosione : serve solo ad unire la
conducibilità termica del rame con la NON adesione dello
stagno fuso al ferro (che invece a una punta in rame
aderirebbe, e non è bene ciò).
Inoltre il rame a freddo è molto più resistente
all'ossidazione del ferro, ma tra i 200 e i 300-400° il rame
è vulnerabilissimo all'ossigeno, e l'ossidazione è molto
veloce (inoltre l'ossido ha un'adesione scarsa al metallo e,
credo, un coefficiente di dilatazione molto diverso, così
che a ogni shock termico si sfoglia inesorabilmente,
esponendo metallo sempre nuovo.
Quindi il tuo scopo è perfettamente legittimo.
Deporre il ferro sul rame è facilissimo, il problema è
deporlo in uno strato meccanicamente resistente e ben aderente.
So che il ferro si può ramare (senza problemi), quindi
l'adesione è almeno sufficiente (e sarei portato a dire che,
almeno chimicamente, l'affinità sussiste circa immutata con
la deposizione inversa, anche se non necessariamente uguale,
per questione di grane cristalline diverse nelle due
combinazioni).
Tuttavia a te serve una placcatura meccanicamente molto
tenace e sollecitata (sbalzi termici) e allora forse
potrebbe giovare (non lo so ! mera ipotesi) uno strato "di
strike", cioè un sottilissimo velo di un terzo metallo
interposto tale da dare migliore adesione ad entrambi.
Penserei al nichel o al cobalto (il secondo meccanicamente è
possente, ma elettrodeposto non necessariamente).
Cmq non è detto che sia necessario, puoi tentare anche senza
strike.
Il vero problema è scoprire le condizioni ottimali, da cui
dipende la grana cristallina dello strato deposto.
Temo che per fare un bel lavoro dovresti trovare qualche
ricetta già fatta (e cmq, hai modo di regolare, temperatura,
tensione e corrente ? Quel che spesso è importantissimo in
elettrodeposizioni galvaniche, è la DENSITA' SUPERFICIALE di
corrente, per cui non basta nemmeno l'amperometro da solo,
ma conoscere la superficie da coprire e controllare la
geometria del controelettrodo, ideale una reticella
cilindrica equidistante dal pezzo da coprire, in modo da
distribuire in modo circa uniforme la densità di corrente,
se no si addensa nella faccia vicina e ne va poca su quella
"in ombra").
Come primissimo tentativo, "a muzzo" ;-) potresti tentare
una soluzione di solfato ferroso (bella conc. 15-20 % forse
anche 25 %), acido solforico (tipo 5 %), un detersivo di
tipo NON basico (tipo per piatti o shampoo ma non da
lavatrice o per pavimenti) e magari un po' d'amido solubile
o colla di pesce in polvere.
Se il controelettrodo è una rete in ferro dolce (non
zincato, ma in ogni caso con l'acciaio comune c'è il
problema della presenza del manganese che potrebbe rompere i
coglioni, specie a tensioni alte), in teoria la depozione ha
costo elettrochimico NULLO (0 volt di tensione richiesta di
elettrolisi), a cui vanno aggiunte sovratensioni varie più
la caduta ohmica dell'assorbimento del circuito (i*R di
cella), che è variabile a seconda della densità di corrente.
Alla fine per tentativi su pezzi di rame ti basta un
alimentatore con tensione regolabile con continuità e
precisione tra 0 e, diciamo 3 o sei volt, ma non di quelli a
scatti di un volt e mezzo per tacca, proprio un
potenziometro graduale. La densità di corrente si determina
da sé una volta applicata la data tensione, a geometria di
cella prefissata.
Se i parametri non sono corretti, facile che ti vengano
strati spugnosi, porosi, malamente cristallini e con
adesione scarsa e/o coesione interna scarsa.
Devi appunto ottimizzare i parametri di cella e la
composizione del bagno (penserei cmq a un bagno acido).
Anche il solfato ferrico potrebbe andare, tanto si riduce
cmq a ferroso sul catodo.
Ovviamente :-) il pezzo da coprire va al catodo.
Ci sono anche placcature chimiche. Per la zincatura si
fanno, e il controllo dello spessore, su pezzi di forma
incasinata, è persino migliore di quella elettrolitica (ma
costa un pacco di più e inoltre per la "ferratura" non ne ho
mai visto nessun esempio.
ciao
Soviet