"Gauss" ha scritto nel messaggio
Post by GaussSalve,
scusate la mi assoluta e totale ignoranza in materia.
Mi serve dela trielina per pulire dei penneli. A casa ho del percloro puro.
Ho il sospetto che siano la stessa cosa. Lo sono?
E se non lo sono il percloro a cosa può servire?
Grazie moltissimo.
Da Wikipedia:
Percloroetilene o tetracloroetilene CCl2CCl2
Il tetracloroetene (o tetracloroetilene) è un alogenuro organico. La sua
struttura è assimilabile a quella di una molecola di etene i cui quattro
atomi di idrogeno sono stati sostituiti da altrettanti atomi di cloro.
A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore di
cloro, più denso dell'acqua. È un composto nocivo per inalazione e
pericoloso per l'ambiente (come molti alogenuri organici è scarsamente
biodegradabile). Non è infiammabile.
Viene utilizzato nelle lavanderie a secco, come solvente per lo sgrassaggio
dei metalli, nell'industria chimicia e farmaceutica, nell'uso domestico.
In Italia, la legge considera i rifitui contenenti tetracloroetene come
"rifiuti urbani pericolosi" (decreto legislativo 22/97), tali rifiuti non
devono essere smaltiti in fognatura.
Trielina o tricloroetilene
Il tricloroetilene, noto anche col nome commerciale di trielina, è una
sostanza organoalogenata la cui struttura è quella di una molecola di etene
in cui tre atomi di idrogeno sono sostituiti da tre atomi di cloro.
È un prodotto sintetico e a temperatura ambiente si presenta come un liquido
incolore dall'odore caratteristico (dolciastro). Analogamente al
cloroformio, è un sospetto cancerogeno.
Produzione
Fino ai primi anni '70, la maggior parte del tricloroetilene veniva prodotta
atraverso un processo a due stadi a parteire dall'acetilene: dapprima una
conversione di quest'ultimo a 1,1,2,2-tetracloroetano per reazione a 90°C
con cloro in presenza di cloruro ferrico come catalizzatore
H-C=C-H + 2 Cl2 --> Cl2CH-CHCl2
seguita quindi dalla deidroalogenazione per trattamento con basi acquose
(idrossido di calcio) oppure in fase gassosa a 300-500°C in presenza di
cloruro di bario o cloruro di calcio come catalizzatore
Cl2CH-CHCl2 + Ca(OH)2 --> ClCH=CCl2 + CaCl2
Cl2CH-CHCl2 --> ClCH=CCl2 + HCl
Oggi la maggior parte della produzione parte invece dall'etilene, dapprima
clorurato a 1,2-dicloroetano in presenza di un catalizzatore di cloruro
ferrico
CH2=CH2 + Cl2 --> ClCH2-CH2Cl
e quindi scaldato a circa 400°C in presenza di ulteriore cloro gassoso
ClCH2CH2Cl + 2 Cl2 --> ClCH=CCl2 + 3 HCl
quest'ultima reazione è catalizzata da varie sostanze; il catalizzatore più
usato è una miscela di cloruro di potassio e cloruro di alluminio, ma anche
il carbone poroso può essere usato.
Un sottoprodotto di questa reazione è il tetracloroetilene, che può anche
diventarne il prodotto principale, agendo sulla quantità di cloro immessa
nella seconda reazione. Tricloroetilene e tetracloroetilene vengono
successivamente purificati per distillazione.
Utilizzi
Il tricloroetilene è un ottimo solvente per molti composti organici. Al
picco della sua produzione, negli anni '20, il suo impego principale era
l'estrazione di oli vegetali da piante quali la soia, il cocco e la palma.
Tra gli altri usi nell'industria alimentare si annoveravano la
decaffeinazione del caffè e l'estrazione di essenze. Ha trovato uso anche
come solvente per il lavaggio a secco, fino a quando non è stato soppiantato
negli anni '50 dal tetracloroetilene.
Per via della sua tossicità e sospetta cancerogenicità, non è più impiegato
nell'industria alimentare e farmaceutica dagli anni '70 praticamente in
tutto il mondo.
Tossici
Inalato, il tricloroetilene deprime il sistema nervoso centrale e produce
sintomi simili a quelli dell'ubriacatura da alcol: mal di testa, confusione,
difficoltà nella coordinazione motoria. Una esposizione prolungata può
portare all'incoscienza e alla morte.
Particolare attenzione va posta nei luoghi dove è possibile avere alte
concentrazioni di suoi vapori; il tricloroetilene de-sensibilizza
rapidamente il naso e diviene impercepibile all'olfatto, aumentando il
rischio di inalarne dosi elevate.
L'effetto dell'esposizione a lungo termine sugli esseri umani non è noto. La
sperimentazione animale ha dimostrato la cancerogenicità del tricloroetilene
a carico del fegato nei topi. Il tricloroetilene è considerato un
cancerogeno fortemente sospetto.