Post by ChubbyVi prego è urgente :(((
Potreste spiegarmi in soldoni qual'è la differenza fra potenziometria
Voltammetria e polarografia?
Mi pare di aver capito che potenziometria e voltammetria sono la stessa cosa
( applico un a d.d.p variabile all'elettrodo di lavoro ed al counter e
misuro la corrente) ma la polarografia???
HELP PLEASE
purtroppo, devo citare a memoria e sono quattro anni che non
faccio più analitica elettrochimica in programma, per cui ho
tantissima ruggine.
Cmq, le tecniche potenziometriche si basano sulla scansione
delle curve corrente potenziale, trovando il punto di
equivalenza della titolazione al flesso ascendente della curva
suddetta (hanno anche valore diagnostico qualitativo per
identificare sostanze elettroattive i cui potenziali redox siano
noti e sufficientemente differenti).
Le misure di corrente non hanno altro uso, in potenziometria,
che determinare il flesso del grafico (cui corrisponde la E
caratteristica), sono quindi valori anche relativi di intensità
di corrente, e non correlati in maniera diretta o utile con la
concentrazione della sostanza attiva.
Anzi, preferibilmente queste correnti sono molto piccole (più
piccole sono, più il valore letto di E si approssima a quello
teorico Nernstiano del resto)
Nelle tecniche voltammetriche, in primis la Polarografia, la
corrente che attraversa la cella è la grandezza analitica
primaria correlata direttamente alla conducibilità e quindi la
concentrazione dello ione redox attivo (con varie equazioni a
seconda della geometria e dinamica interna del sistema, tipo
agitato o meno etc etc, e di che rampe di potenziale si
programmano). Qui il potenziale, che pure deve essere regolato,
serve sostanzialmente per rendere selettiva la reazione dei
diversi ioni e compensare i fenomeni di polarizzazione tramite
variazioni programmate nel tempo (rampe di potenziale, etc etc).
Non si tratta quindi, diversamente dal primo caso, di una
Titolazione vera e propria, quanto piuttosto di una misura di
conducibilità (seppure a circuito chiuso .... le vere misure di
conduttanza, ma prive della selettività sui singoli ioni della
polarografia, si fanno in corrente alternata di alta frequenza,
e non si possono assimilare a tecniche elettrochimiche in senso
stretto in quanto la cella è percorsa da sole correnti
capacitive e non avviene scarica di ioni né loro migrazione netta)
Con un misuratore di corrente variabile (integratore,
elettronico) e noto il campione si può poi scegliere uan terza
via, la titolazione Coulombometrica vera e propria, laddove
impostato il potenziale adeguato, si somministra corrente sin
quando la corrente stessa non cessa (finiti gli ioni che
scaricavano al dato potenziale, o, in uno strumento a corrente
costante, sin quando il potenziale richiesto per mantenere la
corrente s'impenna per passare al successivo). Integrando
S[i(t)]dt = Q si ha la concentrazione di analita.
Spero di non aver fatto confusione, temo di si, qua e là ma
ripeto, prendi la risposta per quel che è, non ho tempo di
andare a rivedere niente sui libri
ciao
CCCP++Mario