Post by Wakinian TankaVorrei un valore indicativo per il tempo che impiega 1kg di un pezzo di legna secca di tipo medio e medie dimensioni per bruciare in un caminetto medio.
LOL ... e la mucca sferica dove la mettiamo ?
Post by Wakinian TankaNon ho un caminetto altrimenti farei una prova pesando il pezzo di legno,
ottenendo cmq solo un dato molto indicativo, ma alla grossa.
Ti cito un proverbio carino che ha detto il Fabbro su un
altro NG.
Un legno nun fa foco, due fa un focherello, ma tre legni fan
foco bello.
E, aggiungo, cinque legni son meglio.
Intendo questo (e sono utente di stufe autocostruite) :
scordati l'unità di massa in sé, e pensa molto alla natura
del legno (umidità), al tipo, ma soprattutto alla quantità
totale del carico in rapporto al volume della camera di
combustione, alla loro PEZZATURA, e Disposizione.
Sorvolo sul tiraggio (che cmq non è una costante del
caminetto in sé, ma che sovrappone l'effetto passivo della
perdita di carico, a quello attivo che cmq nasce dalla
combustione, cioè il tiraggio non è costante a ogni regime,
ed esistono soglie critiche di minimo, e la stufa fuma, e di
massimo, saturazione della capacità di drenaggio, e fuma di
nuovo).
Come sai le stelle consumano massa in modo assolutamente non
lineare rispetto alla loro massa totale.
In piccolo, pensa a questo : il regime di combustione
dipende tantissimo da quanto carichi e con che ritmo.
Se aggiungi a poco fuoco del legno lentamente, terrai il
regime basso o persino rischierai lo spegnimento.
Un pezzo ben "impostato", già fasciato di brace, ma grosso e
massiccio e lasciato da solo, durerà una cifra.
La stessa massa in pezzi di un decimo di diametro se ne va
in una frazione del tempo.
Purtroppo le stufe a legna sono una catena, devi fare una
scelta (anche a culo, secondo le esigenze) e poi imparare a
convivere coi loro ritmi e ad aggiustare le "geometrie" di
carico per ottimizzare la potenza o la durata, variando
disposizione e pezzature.
Le disposizioni che tendono a formare passaggi verticali e
stretti interni (foderati solo di legna e isolati dalle
pareti del focolare) tendono a produrre consumo più alto di
un fronte periferico (persino nel focolare ben coibentato :
la parete esterna è cmq passiva, non parliamo se è lamiera,
che drena via parecchio).
il fatto che il regime, salvo che magari con aria forzata e
masse di un quintale alla volta, sia praticamente
imprevedibile e incostante, lo dice il fatto che la maggior
parte dei sistemi idronici a legna siano dei vaso aperto
(non c'è vaso d'espansione che tenga se un sistema a
tiraggio naturale e con grosse cariche va fuori controllo).
Il dato diversamente esiste e è dichiarato dai produttori a
pellet, che è molto costante e riproducibile. E' LO STESSO
COMBUSTIBILE, nota, ma il tiraggio è costante e mai
auto-catalitico, ma la pezzatura ha una distribuzione
stretta e la disposizione geometrica è quella classica di un
monostrato fatto di cilindretti : praticamente irrilevante
il fattore geometrico.
Invece il percorso fiamma dentro una catasta produce effetti
diversissimi se lambisce legno, con che angolo, o metallo, e
con che distanza dalle pareti dei legni che si affacciano.
A volte la durata diversa dipende persino (parlo di roba
tipo + o - 1 ora su 8-10 ore, ergo una variazione
importante) persino per come cadono i pezzi quando implode
una catasta. Se si cadono addosso, bruciano poi a regime
superiore che se hanno modo di allontanarsi (salvo che
proprio non si sovrappongano e combacino, bloccando i
percorsi interni all'aria.
Ho bruciato di tutto : cubi (i fondelli dei bancali),
tavole, di diversi diametri, tronchi interi, spaccati, mix
in ogni combinazione, e la geometria di distribuzione
interna dell'aria (e il percorso fiamma), insieme a
pezzatura media e forma tipica, sono i fattori dominanti.
A parità di ciò, poi viene anche la natura dei legni. Alcuni
sono lenti (come il castagno, anche quercia e prugna, melo e
pero vecchi), certi leggeri (pioppo) sono veloci, altri medi
(noce).
Post by Wakinian Tankamettendolo nel fuoco e prima che smetta di fare la fiamma toglierlo e pesandolo di nuovo. Delta(t) / Delta(m) dove t è il tempo e m la massa, è il valore che cerco.
non ti so rispondere. Con la mia Gniòmo (camera di
combustione 50x50x50, aerazione scarsa, scarico medio da 10
cm), secondo i formati bruciati arrivavo a bruciare da 20 a
60 kg in 8-10 ore a seconda dei regimi.
E' cmq una stufa comoda da gestire ma mal progettata perché
la camera di combustione sovradimensionata rispetto allo
scarico, e in alcune fasi, che durano un'oretta (o più
secondo il tipo di roba), ma che bruciando pezzature tutte
grosse nemmeno si creano, entra in pirolisi troppo spinta.
A quel punto dentro assume un regime esplosivo, accumula
troppi gas di legna, poi quando si innescano fanno una
vampa, e la maledetta fa degli sbuffi, degli starnuti di
fumo terribilmente bruciante che sfogano anche dalla griglia
di aerazione perché lo scarico non riesce ad assorbire
l'improvvisa pressurizzazione. Poi finita la fase ci mette
un'altra ora per ripulire l'aria della stanza succhiando
pian piano la merda che ha sputato.
Infatti sto in procinto di affittare di nuovo la carotatrice
per allargare i diametri dei tubi da 100 a 127, sperando di
ampliare un po' la capacità di sfogo di queste
pressurizzazioni. Perché spesso ho da bruciare potature e
robetta piccola, che va in regime pirolitico ingovernabile
quando fai un carico grosso, e non ho tempo di stare lì a
imboccarla col cucchiaino, quando apro (e mi impesto) metto
dentro un mastellone di roba e richiudo. Però dopo un'ora o
due, segue una fase capricciosa.
Se facessi tirare a manetta non andrebbe in pirolisi, però
così una carica mi dura due ore sole, e finisce che scaldo
solo l'aria esterna e non casa.
E' un riscaldamento adatto alle vacanze quando non hai un
cazzo da fare salvo che stare dietro ai capricci della stufa :)
Post by Wakinian TankaGrazie.
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Wakinian Tanka
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Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)