Il 30 Set 2003, 08:06, "mbaudino" <***@xxx.it> ha scritto:
Salve a tutti, chiedo umilmente scusa a Soviet e Mauro Baudino,
(oltre ai lettori), sono stato distolto dal NG, come ormai spesso
mi capita, per altri impegni urgenti; mi dispiace molto che di
solito nn riesco a prevederli in anticipo quando mi accingo a
scrivere qcs in un post. Vale ancora di piu' per Svante e Mauro
Prencipe :(( , nell'altro thread, spero vivam. di poter ripren-
dere quella interessante discussione).
Provo qui a rispondere ai 2 post di Mauro Baudino e, di rimando,
a Soviet. Premetto che nn sono affatto esperto, mi appoggio a
quello che mi sembra di ricordare di quell'articolo e su conside-
razioni personali e, un po', sul risultato di quell'esperimento
casalingo di cui dicevo a Soviet, che, peraltro, sembra riuscito.
Post by Soviet_Marioa (s)proposito della zincatura .....
mi è sembrato di capire, da tutto il discorso, che lo zinco in aria e in
1) come "vernice" (resistente meccanicamente e auto passivante) in aria
Si', se nn si fessura, e' come se il Fe fosse impermeabilizzato,
se Zn si passiva. Penso pero' che la passivaz. di Zn nn sia 100%.
Post by Soviet_Mario2) come anodo sacrificale in acqua
Il meccanismo è uguale. Per proteggere il ferro, uno zinco deve corrodersi
(oltre che passivarsi ecc. ma questo è altra storia); per corrodersi deve
passare corrente di corrosione, per passare corrente (tanta o poca) deve
esserci un elettrolita. In aria si ha il meccanismo perchè zinco e ferro
(zincato) sono a contatto ovunque (100% della superficie) . In acqua invece
dove la conducibilità è botevole gli 'zinchi' ( o Mg) si mettono
opportunamente in pochi punti dello scafo o della struttura da proteggere.
Post by Soviet_MarioIn effetti non avevo mai riflettuto sull'azione della zincatura in aria
secca e senza condensa (anche perché in quelle condizioni il ferro non
patisce poi molto) .... in presenza di pioggia o condensa, potrebbero
istaurarsi entrambi i meccanismi, forse.
La colonna di ferro in india (non mi ricordo dove) che stà lì senza ruggine
da secoli indica che se l' aria è secca il ferro non si corrode; ovviamente
la pianura Padana è un tantinello umida.
Non escludo che Patrizio possa aver ragione e che un campo elettrostatico
'in aria' possa proteggere il ferro in condizioni di bassissima corrosione;
ritengo però legittimo dubitare di qualche cosa che mi sembra strano ( come
Ci mancherebbe!
per altro molte cose nuove che sento; probabilmente semplicemente sto
Lascia stare, non e' il caso :))
io ho fatto quell'ipotesi in base a vecchi ricordi, raccordati da
un ragionamento un po' terra terra.
invecchiando), pronto a cambiare opinione. Augurandomi che questo non lo
offenda, mi piacerebbe approfondire l' argomento ed avere qualche conferma
'autorevole'.
Una persona come te, nn credo riuscira' mai ad offendermi :))
Avendo cambiato diverse volte domicilii e residenze, nn riesco
(almeno per ora) a ritrovare quell'articolo; sottoscrivo in pieno
il seguito.
Mauro, quello che hai scritto qui e nell'altro post contiene buon
senso, saggezza e (last but not least) consistenza.
Come dici, se non c'e' corrente, la prot. catodica nn funziona.
Tale prot. e' basata sul lievissimo eccesso di carica (-) del
conduttore da proteggere; se l'altro conduttore (sacrificale) (+)
non riesce a disfarsi di suoi ioni positivi in superficie,
perche' nn gli arrivano (a suff.) ioni (-) dell'ossidante
"aggressore", allora nn potra' restituire elettroni al pezzo (-)
e il meccanismo di prot. cat. finisce sul nascere. Se vogliamo
che cio' nn accada, occorre che tutti gli ioni OX.^n- raggiungano
il pezzo (+), "estraggano" uno ione M^n+, lasciando n el. su di
esso che possono andare dall'altra parte a colmare la lacuna for-
mata sul pezzo (-) per sottrazione di n el. per formare OX.^n-.
Quindi e' molto importante evitare l'intrusione di OX. neutro e,
come suggerivi, un modo potrebbe essere di far stare i 2 pezzi a
strettissimo contatto, il che, giustamente, e' impraticabile.
Per tentare di razionalizzare il fatto che quell'esperim. "sembra"
riuscito, mi viene in mente qst (da considerare come buttato li'
ad hoc). Se la d.d.p. e' notevole (come in quel caso) la specie
OX. neutra sara' "inibita" a reagire direttam. col pezzo (+), men-
tre, in vicinanza del pezzo (-) si limiterebbe a prendersi gli el.
che gli servono; il fatto che la tensione sia elevata favorisce
un pressoche' completo trasferim. di qst'ultima (ora negativa)
al pezzo (+), per attr. elettrostatica, chiudendo cosi' il ciclo.
Non so: anch'io auspicherei un intervento piu' autorevole.
Altra cosa sulla passivazione; se il metallo che funge da anodo
sacrificale si passiva, IMHO, nn protegge piu', proprio perche'
quando gli si avvicina OX.^n-, c'e' un impedimento, dovuto alla guaina di
passivazione, alla formaz. superficiale di M(OX.).
Sulla disuniformita' del potenziale, beh, direi che l'obiezione
e' fondata. Osservo solo che il tipo di conduzione assomiglia di
piu' a quello dei gas (eventualmente rarefatti) che a quello in un
resistore, anche perche' nell'aria di ioni ce ne sono (anche se
molto pochi); vorrei dire che forse si puo' instaurare un mecca-
nismo di conduzione nn solo ohmico (trasf. di carica ione-moleco-
la, qst per le specie O2^- O2 mi pare che sia efficiente). Poi, e'
giusto che la caduta ohmica sia molto elevata per l'alta resisten-
za che citi, tuttavia mi viene in mente che essendo in "serie" (e
nn derivi da un partitore di tensione), azzarderei che l'effetto
principale sia solo un rallentamento del processo; pensiamo a una
pila (Daniell, per es.): se chiudiamo il circuito esterno su una
R di 100 ohm o di un Mohm, agli elettrodi i processi avvengono,
senza cambiare natura, nel secondo caso rallentati di un fattore
ca. 10^4. Lo stesso discorso si puo' fare per la ricarica di un
accumulatore, mettendo in serie diverse resistenze.
Ovviamente, tutte le smentite del caso sono benvenute.
Mauro
Ciao
Patrizio
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