Post by Elio FabriIl punto esclamativo sta a indicare che la parola mi fa
schifo, ma non
saprei come dire.
quale parola ? Nutrizionali ?
Non capisco mica ...
Post by Elio FabriIl mio quesito riguarda appunto quelle tabelle, che si
trovano su
tante confezioni di alimenti, per es. succhi, latte ecc.
Dato che sono tutte uguali,
mmm, solo grossomodo.
In realtà la composizione nutrizionale potrebbe non essere
obbligatoria, diversamente dalla composizione in INGREDIENTI
(ossia quella che cita le materie prime e loro derivati,
tabella importante per chi conosce le suddette perché
consente di valutare la qualità e salubrità del prodotto).
Intendo questo, in grissini potrebbe esserci scritto tra gli
ingredienti : olio di oliva extravergine, in altri : strutto.
E entrambi riportare poi : grassi 4,5 %.
E avrebbero le stesse calorie, ma i primi sono sicuramente
più salubri dei secondi.
Chiusa parentesi
Post by Elio Fabrisuppongo che ci sia una
normativa che dice
cosa scriverci.
Un esempio: succo di arancia rossa Skipper.
"100 ml di prodotto contengono mediamente
Energia 207 kJ
Grassi 0 g
Carboidrati 12 g
Proteine 0.2 g
belin, sotto i massimi storici (15-16 % di zuccheri), ma cmq
ancora alti. 12 % di calorie nude e vuote :(
Che saziano poco, causano picchi glicemici pazzeschi,
rimbalzi, ri-fame, etc :(
Post by Elio Fabriecc."
(In altri prodotti invece di "carboidrati" ho trovato
"zuccheri", ma
penso sia equivalente.)
si. Se fossero zuccheri non calorici (come zuccheri ridotti
o polioli) l'avrebbero sottolineato in grassetto
fluorescente, per acquisire punti-gradimento.
Post by Elio FabriNon mi curo di grassi, carboidrati, proteine.
anche questa frase non mi è molto chiara. Non te ne curi nel
senso che non ti interessano nell'esempio corrente, o in
generale ?
Post by Elio FabriAnche se non
ho la
minima idea di come si faccia, assumo che esistano reazioni
standard
che permettono il dosaggio quantitativo globale di tutte le
molecole
appartenenti a una delle tre famiglie (i dubbi me li tengo...).
si, abbastanza standardizzati e di precisione sufficiente.
Post by Elio FabriQuella che non capisco è l'energia.
ed è la più standardizzabile e praticamente il dato più
preciso in effetti :)
Post by Elio FabriA parte il "contenere", che mentre è del tutto sensato -
in effetti nelle diciture non si scrive mai contiene tot
energia.
Post by Elio Fabriponiamo - per
le proteine, che sono appunto molecole, ossia costituenti
materiali,
lo trovo discutibile per l'energia.
Per me non ha senso dire che un certo corpo "contiene" una
certa
quantità di energia.
mah. Quindi nella stufa metteresti indifferente legna,
sassi, carbone ? Tanto nessuno "contiene" energia, no ? :)
Post by Elio FabriMa il problema è un altro.
Immagino che quel numero sia un DH di qualche reazione.
ovviamente. Ed è riferito a redazioni di ossidazione
STANDARD. E standard non significa COMBUSTIONI.
Queste sono estremamente standard per glucidi e lipidi (che
vengono bruciati interamente, senza "ceneri", ad anidride
carbonica e acqua), con estrema efficienza, e per l'alcool.
Per le proteine si fa invece riferimento a un dato medio,
ossia ad una generica proteina contenente una quantità media
di azoto (i vari singoli aminoacidi hanno in teoria un
diverso potere calorifico, minimo per la glicina, non
altissimo per gli aromatici, perché la parte aromatica viene
ritenuta, abbastanza più alto per quelli con lunghe catene
alifatiche. Invece ogni proteina ha un potere calorifico
sottilmente diverso, e in una cellula ce ne sono migliaia,
da cui la "mediazione". L'azoto proteico si assume non
combustibile metabolicamente (mentre in una bomba
calorimetrica con ossidazioni drastiche, può anche essere
bruciato l'azoto amminico ad azoto molecolare, innalzando un
pochino, non molto, il potere calorifico. Anche i gruppi
aromatici bruciano completamente, in vivo la cosa è
discutibile).
Post by Elio FabriSe usassi una reazione diversa, a naso potrei trovare un numero
diverso.
si, ma non ha troppo senso tarare il potere calorifico nei
confronti di un'ossidazione con ClF3 oppure con
permanganato, e in condizioni arbitrarie.
Ha senso riferirsi all'uso di ossigeno molecolare alle
condizioni fisiologiche, perché è quello il calore che sarà
reso a disposizione.
Se uno mangia dell'acido benzoico o fenilacetico,
addirittura non li metabolizza nemmeno : escono tal quali.
Se li brucia in crogiolo, bruciano benino e forniscono
abbastanza calore.
Post by Elio FabriDal punto di vista pratico/biologico, a me interessa l'uso
metabolico
delle sostanze contenute nel succo, e l'eventuale contributo
che danno
a sintesi di altre molecole, al lavoro meccanico del corpo,
e altro
che non mi viene in mente.
l'uso metabolico non è "invariante", una caratteristica
intrinseca dell'alimento in sé, ma dipende dalle esigenze
dell'organismo e dalla presenza di altri alimenti nel dato
momento.
Detto questo, a ciascuna classe di biomolecole si possono
associare ruoli "di massima".
Ad es. in una dieta bilanciata e condizioni fisiologiche, il
potere calorico delle PROTEINE dovrebbe restare del tutto
latente, e le stesse verrebbero risparmiate per usi più
"pregiati" e non bruciate. Gli usi pregiati sono : la
biosintesi delle proteine enzimatiche e strutturali
necessarie al ricambio dell'organismo e ripristino della
naturale usura-degradazione dell'esistente.
I carboidrati hanno una prevalente funzione energetica, in
quanto sono il combustibile elettivo e bruciato con maggiore
rapidità e meno effetti collaterali (tipo l'acidosi).
Alcuni, come il ribosio, possono avere funzione strutturale
(DNA), ma le cellule sanno farselo da zero, sicché non è uno
zucchero "essenziale" come lo sono alcuni amminoacidi.
I grassi hanno funzioni energetiche ma anche strutturali
(fosfolipidi, di membrana cellulare).
Sono parzialmente interconvertibili tra loro, ma l'organismo
non sa costruirsi alcuni acidi grassi, che pure gli sono
necessari per farsi fosfolipidi e lipoproteine varie) e che
sono quindi detti essenziali : sono poliinsaturi (linoleico,
linolenico etc) e la carenza prolungata causa patologie.
Sono diffusi nei semi oleosi (e in certa misura nel tuorlo).
Post by Elio FabriCome si può condensare tutto ciò in un unico dato?
dipende : generelmente è condensato in un libro di
biochimica tipo il Lehninger o lo Stryer.
Ma probabilmente non ho capito bene nemmeno quest'ultima
osservazione.
Il destino metabolico di una data sostanza, di solito,
dipende non solo dalla stessa ma dall'intero pool di
sostanze che si immettono in un dato arco di tempo e dei
bisogni dell'organismo.
Qualche eccezione c'è : l'alcool citato prima, o lo bruci o
lo bruci, non se ne può fare altro ... ma a pensarci bene
non è nemmeno vero questo. Se uno beve molto alcool in
eccesso sui consumi calorici, ingrassa, il che significa che
anche il residuo acetico è soggetto a liponeogenesi e
autocondensa e viene convertito in acidi grassi (al solito,
ci sono vari problemi in questa via).
E' che tutto è interconnesso in molti modi e non è immediato
tracciare il fato di una sostanza buttata dentro in questi
vortici pieni di controlli e retroazioni. Diversamente
l'omeostasi si sballerebbe subito appena mangiato qualsiasi
cosa.
Post by Elio FabriSe c'è una norma, che cosa dice?
non so, non ho capito bene il dubbio.
L'unica cosa che mi è stata chiara è la polemica sulla
dicitura fisicamente inconsistente sull'energia "contenuta",
ma alla fine è un dettaglio terminologico : il dato è di un
notevole peso pratico e su quello non ci piove. E non è
manco aleatorio, anche se può diventarlo in casi estremi.
Ad es vennero concepite negli anni 70 alcune deliranti diete
"dissociate" che prevedevano periodi di alimentazione con
pochi grassi, ZERO carboidrati (weight watchers o diete a
punti) e iperproteiche.
Ebbene anche se non c'era vero limite sull'introito di
proteine, facevano dimagrire (e disidratare) per la
cosiddetta ADS (azione dinamico-specifica) delle proteine
usate come combustibile. Che significa questo : quando le
proteine si bruciano praticamente in assenza di zuccheri,
l'organismo si deve fare un mazzo notevole per convertire
scheletri eterogenei all'unico mattone elementare che sa
bruciare in modo efficiente : l'ACETATO, in forma di
Acetil-S-CoA, e quindi SPRECA una notevole quantità di
energia dissipando calore ottenendo meno energia disponibile
di quella dichiarata sulla scatola.
Anche la combustione dei grassi da soli (che ricade in modo
apparentemente fluido nella filiera del gruppo ACETATO), e
che avviene agevolmente solo nel cuore, nel grasso bruno
termogenetico, e nei muscoli rossi bene addestrati e
sottoposti a lavoro puramente aerobico, in realtà soffre la
carenza di glucidi, perché l'acetato non "alimenta" gli
intermedi chiave del ciclo di krebs (citrato, malato,
fumarato, ossalacetato, piruvato, etc) e questo può portare
a acidosi metabolica per eccesso di corpi chetonici non
metabolizzabili (acido acetacetico, un prodotto di
auto-condensazione dell'acetato in eccesso). Quindi queste
diete da delirio causavano usura dei reni e del fegato,
acidosi, e tutto, ma, per dire, facevano dimagrire anche a
pari calorie, perché mettevano l'organismo in condizione di
bruciare male, con meno efficienza, i materiali a disposizione.
Quando uno brucia proteine è come nei film dove nei battelli
per alimentare la caldaia, finito il carbone, bruciavano
mobili e sedie e divani : uno schifo.
vabbè ... mi taccio :)
ciao
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)