Discussione:
il pellet sviluppa monossido di carbonio?
(troppo vecchio per rispondere)
Giorgio Bibbiani
2023-11-13 08:53:47 UTC
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Come da oggetto, v.:

https://www.suva.ch/it-ch/chi-siamo/news-e-media/news/2018/attenzione-ai-gas-tossici-nello-stoccaggio-dei-pellet

Mi sembra strano, io penserei che nella fermentazione si sviluppasse

piuttosto CO_2, ma da ignorante in Chimica chiedo il vostro parere...

Inoltre non mi sembra vero che CO tenda ad accumularsi al suolo,

la sua massa molecolare è minore di quella media dell'aria, e comunque

in un locale chiuso all'equilibrio la sua concentrazione sarà sostanzialmente

uniforme...

Ciao
--
Giorgio Bibbiani
MarioCCCP
2023-11-13 15:37:29 UTC
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Post by Giorgio Bibbiani
https://www.suva.ch/it-ch/chi-siamo/news-e-media/news/2018/attenzione-ai-gas-tossici-nello-stoccaggio-dei-pellet
Mi sembra strano, io penserei che nella fermentazione si
sviluppasse
piuttosto CO_2, ma da ignorante in Chimica chiedo il vostro
parere...
Inoltre non mi sembra vero che CO tenda ad accumularsi al
suolo,
la sua massa molecolare è minore di quella media dell'aria,
è identica all'azoto (che è il 79 % dell'aria), sicché il
pellet non è soggetto a nessuna forza netta di quel genere
Post by Giorgio Bibbiani
e comunque
in un locale chiuso all'equilibrio la sua concentrazione
sarà sostanzialmente
uniforme...
allora, partiamo dalla premessa che quel che dicono sia vero
(e che l'abbiano misurato).
Imho la ragione potrebbe al limite essere una sola : si
produca una piccola quantità di CO DURANTE LA LAVORAZIONE
(che è a caldo, visto che la lignina deve fondere, e con
vapore) ma poi rimanga intrappolata nei cilindretti, e poi
gli stessi insaccati tendano a spurgare lentamente per
l'ulteriore barriera in plastica.

Onestamente io non lo avrei detto, non sembrano così
compatti e privi di pori, ma se si tratta di TRACCE, allora
boh, forse ci può stare che rilascino qualcosa, magari per
mesi dopo l'insaccamento. Considerato che è un gas tossico a
conc. basse, la cosa magari è rilevante nei locali di tipo
condominiale sotterraneo, per i posti dove non stoccano i
sacchi su bancali, ma versano direttamente una volta l'anno,
e poi coclee e tramogge portano il materiale al bruciatore.

Anche nella combustione di CO un po' se ne produce, ma molto
molto meno di una stufa a legna, sempre che l'aspirante fumi
sia tarata bene, generosamente, perché in tal modo la
combustione è molto magra, e lo si vede anche dalla
secchezza della cenere che lascia, anche nei tubi. Però un
po' ne forma, è inevitabile.
Il CO, una volta fuori casa, è un non-pericolo, perché ha
un'emivita piuttosto breve, viene spazzato via dalle
reazioni ossidative fotochimiche con facilità, quindi non si
accumula, diciamo.
Post by Giorgio Bibbiani
Ciao
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Mari
Giorgio Bibbiani
2023-11-13 16:10:51 UTC
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Post by Giorgio Bibbiani
https://www.suva.ch/it-ch/chi-siamo/news-e-media/news/2018/attenzione-ai-gas-tossici-nello-stoccaggio-dei-pellet
Mi sembra strano, io penserei che nella fermentazione si sviluppasse
piuttosto CO_2, ma da ignorante in Chimica chiedo il vostro parere...
Inoltre non mi sembra vero che CO tenda ad accumularsi al suolo,
la sua massa molecolare è minore di quella media dell'aria,
è identica all'azoto (che è il 79 % dell'aria), sicché il pellet non è soggetto a nessuna forza netta di quel genere
A rigore, considerando anche il 21% di ossigeno, CO allora tenderebbe ad accumularsi in alto,

ma, come già scritto, all'equilibrio l'effetto è trascurabile sulla scala dimensionale di un locale.
Post by Giorgio Bibbiani
e comunque
in un locale chiuso all'equilibrio la sua concentrazione sarà sostanzialmente
uniforme...
allora, partiamo dalla premessa che quel che dicono sia vero (e che l'abbiano misurato).
Imho la ragione potrebbe al limite essere una sola : si produca una piccola quantità di CO DURANTE LA LAVORAZIONE (che è a caldo, visto che la
lignina deve fondere, e con vapore) ma poi rimanga intrappolata nei cilindretti, e poi gli stessi insaccati tendano a spurgare lentamente per
l'ulteriore barriera in plastica.
Onestamente io non lo avrei detto, non sembrano così compatti e privi di pori, ma se si tratta di TRACCE, allora boh, forse ci può stare che
rilascino qualcosa, magari per mesi dopo l'insaccamento. Considerato che è un gas tossico a conc. basse, la cosa magari è rilevante nei locali
di tipo condominiale sotterraneo, per i posti dove non stoccano i sacchi su bancali, ma versano direttamente una volta l'anno, e poi coclee e
tramogge portano il materiale al bruciatore.
Certamente io non sarei mai arrivato a ipotizzare ciò, grazie mille!
Anche nella combustione di CO un po' se ne produce, ma molto molto meno di una stufa a legna, sempre che l'aspirante fumi sia tarata bene,
generosamente, perché in tal modo la combustione è molto magra, e lo si vede anche dalla secchezza della cenere che lascia, anche nei tubi.
Però un po' ne forma, è inevitabile.
Il CO, una volta fuori casa, è un non-pericolo, perché ha un'emivita piuttosto breve, viene spazzato via dalle reazioni ossidative
fotochimiche con facilità, quindi non si accumula, diciamo.
Anche questo non lo sapevo, è un'informazione rassicurante ;-).

Ciao
--
Giorgio Bibbiani
MarioCCCP
2023-11-13 17:02:55 UTC
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Post by Giorgio Bibbiani
Post by MarioCCCP
Post by Giorgio Bibbiani
https://www.suva.ch/it-ch/chi-siamo/news-e-media/news/2018/attenzione-ai-gas-tossici-nello-stoccaggio-dei-pellet
Mi sembra strano, io penserei che nella fermentazione si
sviluppasse
piuttosto CO_2, ma da ignorante in Chimica chiedo il
vostro parere...
Inoltre non mi sembra vero che CO tenda ad accumularsi al
suolo,
la sua massa molecolare è minore di quella media dell'aria,
è identica all'azoto (che è il 79 % dell'aria), sicché il
pellet non è soggetto a nessuna forza netta di quel genere
A rigore, considerando anche il 21% di ossigeno, CO allora
tenderebbe ad accumularsi in alto,
quindi anche l'azoto dovrebbe stratificarsi in alto (e
l'ossigeno in basso). Però non si verifica, l'aria è
sostanzialmente omogenea.

Intendiamoci, non mi riferisco ad un volume omogeneo di CO
molto grande che possa salire lentamente come una bolla
prima di diffondere ai bordi, ma di CO emesso pian piano,
senza "effetti collettivi". A livello di poche molecole,
vista la differenza di PM marginale, direi che la spinta
idrostatica sia irrilevante rispetto ai moti termici
disorganizzati.
Post by Giorgio Bibbiani
ma, come già scritto, all'equilibrio l'effetto è
trascurabile sulla scala dimensionale di un locale.
Post by MarioCCCP
Post by Giorgio Bibbiani
e comunque
in un locale chiuso all'equilibrio la sua concentrazione
sarà sostanzialmente
uniforme...
allora, partiamo dalla premessa che quel che dicono sia
vero (e che l'abbiano misurato).
Imho la ragione potrebbe al limite essere una sola : si
produca una piccola quantità di CO DURANTE LA LAVORAZIONE
(che è a caldo, visto che la lignina deve fondere, e con
vapore) ma poi rimanga intrappolata nei cilindretti, e poi
gli stessi insaccati tendano a spurgare lentamente per
l'ulteriore barriera in plastica.
Onestamente io non lo avrei detto, non sembrano così
compatti e privi di pori, ma se si tratta di TRACCE,
allora boh, forse ci può stare che rilascino qualcosa,
magari per mesi dopo l'insaccamento. Considerato che è un
gas tossico a conc. basse, la cosa magari è rilevante nei
locali di tipo condominiale sotterraneo, per i posti dove
non stoccano i sacchi su bancali, ma versano direttamente
una volta l'anno, e poi coclee e tramogge portano il
materiale al bruciatore.
Certamente io non sarei mai arrivato a ipotizzare ciò,
grazie mille!
figurati, RIMANE UNA MERA IPOTESI, sottolineo.
Anche perché non mi sono documentato sulle temperature di
processo (alte significa poco, quanto alte ? boh ...)
Ma non mi figuro nessun meccanismo per cui possa venire
generato a T.Ambiente.

Non che non esistano mezzi chimici per generare CO, ma non
sono compatibili col sistema in esame.
Ad es. buttando una varietà di alfa ossi acidi in acido
solforico concentrato, sfornano abbastanza CO.
(ac. tartarico, citrico, ossalico) e formico, che pur non
essendo un ossiacido, ha lo stesso livello redox.
Nel legno non ci sono componenti che spontaneamente
rilascino CO, a freddo.
Post by Giorgio Bibbiani
Post by MarioCCCP
Anche nella combustione di CO un po' se ne produce, ma
molto molto meno di una stufa a legna, sempre che
l'aspirante fumi sia tarata bene, generosamente, perché in
tal modo la combustione è molto magra, e lo si vede anche
dalla secchezza della cenere che lascia, anche nei tubi.
Però un po' ne forma, è inevitabile.
Il CO, una volta fuori casa, è un non-pericolo, perché ha
un'emivita piuttosto breve, viene spazzato via dalle
reazioni ossidative fotochimiche con facilità, quindi non
si accumula, diciamo.
Anche questo non lo sapevo, è un'informazione rassicurante ;-).
e per fortuna lo stesso vale per la formaldeide, altro
inquinante davvero molto nocivo se inalato (e che le
biomasse legnose producono in quantità), che però subisce
ossidazione molto facile in atmosfera.
In genere sono le specie ossidate (NOx, ozono, SO2) a non
trovare facili percorsi di auto-pulizia. SO2 in realtà, se
piove, è dilavabile e ossidabile. Ma non sempre piove,
quindi se c'è alta pressione si accumula.
Post by Giorgio Bibbiani
Ciao
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano

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